Wojtyla Cup 2013, insulti razzisti a Latina: il Watford ritira la squadra

12/12/2013 19:10

IL GIALLO - A Latina intanto la squadra di casa conduce per 1-0: nella ripresa il tecnico David Hughes - ex difensore di Aston Villa e Galles Under 21 negli Anni 90, carriera finita presto per i troppi infortuni - sente degli insulti razzisti nei confronti dei suoi giocatori - Mensah, una delle stelline, è di colore - e ritira la squadra dal campo. Insulti che però nessun altro pare aver sentito, di certo non l’arbitro: nel suo referto non c’è traccia dell’episodio, il giudice sportivo non può far altro che assegnare la vittoria a tavolino al Latina, l’organizzazione prova a far finta di nulla, rendendo noto il risultato come se fosse maturato sul campo prima di dare appuntamento per la finale a domani mattina, con tanto di diretta su Raisport Satellite, tra la Roma e il Senica, squadra slovacca che ha vinto il girone contestato.

ZOLA INDAGA - Il Watford Observer, saputo della rinuncia alla gara, rende nota la vicenda. L’organizzazione antirazzista Kick It Out la rilancia. La società, di proprietà del presidente dell’Udinese Pozzo, si rifiuta di commentare. Le uniche parole, riportate proprio dall’Observer, sono quelle di Gianfranco Zola, manager del club, che non si sbilancia troppo. "Ho parlato con David Hughes e mi ha riferito alcune cose, stiamo esaminando la questione per capire cosa sia successo di preciso. Certamente non mi piace l’accaduto, ma prima di aggiungere altro voglio sentire gli organizzatori per capirne di più". Facile che voglia farlo anche la Federcalcio, che da sempre patrocina il Torneo, presentato, la scorsa settimana, proprio nel salone d’onore di Via Allegri, alla presenza del presidente del Settore Giovanile e Scolastico Luca Pancalli.

LATINA PROTESTA - Intanto Latina non ci sta, e vuole andare fino in fondo: dall’amministrazione comunale fanno sapere che la squadra inglese, con la sola eccezione dell’allenatore, stamattina era ospite, a fianco dei pari età del Latina calcio, per una cerimonia di saluto in Municipio, in un clima cordiale e amichevole. "La nostra non è una à razzista – chiosa il vice presidente del club, Pasquale Maietta, padre italiano e madre etiope – lo dimostra il fatto stesso che io sia stato eletto in Parlamento, pur essendo di colore. Per cui non credo assolutamente a questa vicenda di insulti razziali".