06/01/2014 09:04
Roma da ritoccare Garcia ha preso un gol in meno di Luis Enrique e Zeman, che negli ultimi due passaggi torinesi ne avevano beccati 4. Totale del triennio: JuveRoma 111. Ma la prima sconfitta in campionato non cancella quanto fatto di buono finora. Anche ieri, in avvio, la Roma ha dimostrato personalità e qualità. Non ha pagato la scelta di Ljajic. Totti ha negato alla squadra il solito aiutino. Ma è ora che la Roma e Garcia devono dimostrarsi grandi, assorbendo senza traumi la prima caduta, meglio di quanto abbia fatto ieri De Rossi che si è fatto cacciare per un fallo folle su Chiellini, e trovando nuove vie tattiche. Perché è già da tempo che la manovra ha perso lo smalto di inizio stagione e le corse dei suoi esterni sono diventate prevedibili. Il 4231 provato nella ripresa potrebbe essere unipotesi di lavoro.
Juve prudente La partenza tranquilla della Juve è figlia dei 5 punti di vantaggio e dei carichi di Conte dopo il panettone. Le due cose sconsigliano la sgommata rabbiosa che lo Stadium conosce bene. E la Roma, con buona personalità, che sta più alta nel primo quarto dora, governata dal bravo Pjanic. Ljajic, il mister x della vigilia, parte a destra, ma si scambierà di continuo con Gervinho per togliere punti di riferimento, e così fa Totti arretrando al centro per dettare in profondità. Stare alti consente anche di sfruttare eventuali errori dei difensori che impostano. Succede al 7 quando Bonucci perde palla e consente a Totti di armare Ljajic: Buffon salva.
LApache spacca La Juve comincia a salire, senza mai sbilanciarsi, e trova lepisodio che spacca la partita. In situazioni di equilibrio, avere uno squalo come Tevez è una manna. Negli anni scorsi, senza di lui, fioccavano i pareggi. E lApache che si insinua in area. De Rossi fa il difensore ma senza gli arnesi del corpo a corpo. Fa girare Tevez che tocca per Vidal, perso da Pjanic. Il cileno imbuca il primo palo: 10. Ottavo gol in questo campionato, quarto alla Roma a Torino in tre anni: altro squalo. Ottenuto il vantaggio, la Juve si comporta da esperta squadra da governo. Aver riStrapotere trovato Pirlo non è poco. Compatta le linee, arretra un filo e soprattutto mette i lucchetti alle fasce, dove la Roma spaventa di più. Come? Lichtsteiner e Asamoah in linea con i difensori; Vidal e Pogba pronti a scalare. Così Ljajic e Gervinho non trovano spazio per correre. Con le bande chiuse servirebbe il miglior Totti per scovare il corridoio buono, ma non cè e Pjanic, il migliore dei suoi, soffre una botta al ginocchio e dovrà uscire. Servirebbero anche cambi di gioco più tempestivi, per trovare un esterno con spazi aperti davanti, ma la circolazione è lenta. Il 61% di possesso allintervallo, senza altre pallegol, racconta la sterilità degli attacchi di Garcia e la grande prova difensiva della Juve.
Follia De Rossi Il gol di Bonucci al 3 della ripresa, su punizione da farmacista di Pirlo, è una mazzata tremenda, che consente alla Juve di amministrare ancora più serena. Garcia ci prova con Destro e il 4231, ma alla mezzora un fallo isterico di De Rossi (non un inedito in carriera) su Chiellini lascia i giallorossi in dieci. Giù il sipario. La Roma chiude poi addirittura in nove uomini per il salvataggio di pugno di Castan sulla linea che manda Vucinic sul dischetto al 32: 30. Così Conte ha preso la chiesa di Garcia e lha riportata ai margini del villaggio. A 8 chilometri dal centro.