09/01/2014 08:24
La fame Daltronde, la voglia dellattaccante di ritrovare il tempo perduto è comprensibile. Dopo un 2013 vissuto come un incubo per via del brutto infortunio rimediato proprio nel gennaio di un anno fa, si è ripreso la Roma con piglio da protagonista, visto che il suo score attuale è di tre gol in quattro partite. Lunica stecca (si fa per dire) è stata di gruppo, quella di domenica scorsa a Torino. Motivo in più per riprendere la corsa già da stasera, anche perché poche settimane fa aveva detto: «Siamo forti, giochiamo bene e abbiamo un grande gruppo». Implacabile Probabile, ma la Roma stasera ha bisogno di quel cannoniere che nel 20122013 in Coppa ha fatto gol prima allAtalanta, poi alla Fiorentina in trasferta in un supplementare dai toni epici e quindi tre volte allInter in una doppia semifinale che ha segnato il suo percorso. Il motivo? Facile. Nella sfida dandata subì quellinfortunio al ginocchio che lo mandò sotto i ferri del chirurgo per loperazione al menisco, ed in quella di ritorno ritrovò quella maglia da titolare (santificata da una doppietta) che gli fece supporre come il calvario fosse definitivamente dietro le spalle. Purtroppo non andò così, tantè che le ansie per Destro ricominciarono in fretta, fino al lieto fine consumato a dicembre.
Esordi A supportare lattaccante, comunque, stasera ci sarà una Roma inedita, una sorta di rivoluzione dolce. Ovvero: sicuro esordio per il portiere Skorupski, probabile per il baby croato Jedvaj, possibile (dallinizio: perché in corsa ha già giocato) per laltro baby Federico Ricci e dentro i tre squalificati di domenica: Castan, De Rossi e Ljajic, con turno di riposo in vista stasera per Maicon, Benatia e Totti.
Garcia e la stella Di sicuro, però, quella di Garcia non è una sottovalutazione dellimpegno. «Vincere un trofeo sarebbe la strada più rapida per tornare in Europa dice il francese e poi attaccare una piccola stella sulla maglia (quella della decima Coppa Italia, ndr) non sarebbe male». Vero, ma proprio per questo cè bisogno che stasera Destro guidi una Roma che non sia in vena di fare scherzi a nessuno. Anche se la Samp allOlimpico evoca ancora brutti ricordi, come la sconfitta casalinga che nel 2010 costò virtualmente lo scudetto. Ogni scongiuro ovviamente è lecito.