28/01/2014 09:32
Nessuno ha mai cronometrato Gervinho, si sa solo che gli basta un metro per sparire dalla vista. Dove non c'è spazio, lui lo trova spostando la palla. Fino a poco fa, dopo un gioco di prestigio sbagliava il tiro. Garcia tiene alle sue intuizioni, ha voluto Gervinho e se lo cura. Il suo uomo è un'arma micidiale, con una velocità che è un pericolo a cui i difensori italiani non sono abituati. Gran parte del gioco della squadra punta a far arrivare il gioco all’ivoriano quando questi può affrontare faccia a faccia un avversario singolo. O anche due, se talvolta è necessario. Chiaro che a questo scopo la visione di campo e la precisione di Totti diventano l’innesco fondamentale.
Se davvero Gervinho ha imparato a districarsi persino negli spazi stretti allora il calcio italiano sta sintetizzando un nuovo tipo di giocatore, una mutazione genetica che ci auguriamo contagiosa.
(corsport)