Gervinho vale la semifinale, a Conte non basta la Juve bis

22/01/2014 11:05

La Roma aveva cinquemila e quattrocento secondi più eventuali mille e ottocento secondi supplementari per cercare di prendersi la rivincita. Per circa quattromila e cinquecento di quei secondi a disposizione ha aggredito la con modi urbani, era morbida, confusa, sbagliava passaggi elementari, era sì volenterosa ma altrettanto si mostrava sterile, e il suo movimento di palla, con intermittente, non era abbastanza rapido per sgranare la difesa a otto della , che pareva la foresta di Sherwood. E soprattutto non è mai riuscita a tirare nello specchio della porta. Giovinco prende botte, fa ammonire e che rischia il rosso ( lamenta un fallo da ultimo uomo). Però la partita è quasi a senso unico. Lo è stata sempre a parte gli ultimi otto minuti. Fuori dall’area juventina c’era un cartello: No Trespassing. All’inizio la Roma lo rispetta. La si limita a restare corta, prudente. Però non si vedono tre passaggi di fila. Si potrebbe dire: partita tattica. Ma meglio dire: partita brutta. Frenesia, non dinamismo. Tanti errori di misura nell’impostazione della manovra e nel tiro da lontano. Dopo due minuti di assedio sterile, un cross di sta per trovare sul secondo palo (26’). È il primo segnale che, volendo, con più rapidità, qualcosa si può aprire.

La , che senza Tevez perde la sue armonie offensive, continua a dire: fate pure. Dopo mezzora le fasce juventine sembrano meno blindate di prima. Nel secondo tempo mette Ogbonna per Chiellini. Annullano un gol a Peluso perché il cross alto di Isla aveva superato in volo la linea di fondo campo (1’), ma Peluso era solissimo e per poco non lo ricoverano. Forse la ha deciso di provarci anche lei? Non proprio. tenta al 9’, taglia spesso verso il centro ma non trova sponde. sta aspettando di inserire Tevez e Llorente. E a quel momento vorrebbe arrivarci indenne (ma non ci riuscirà). Così pressa più alto, non si fa più assediare. Ma proseguono gli errori in appoggio, i disimpegni sbagliati, le sviste, i falli da ritardo. Tutto ciò rende assai scadente lo spettacolo. Ma l’emozione sale lo stesso. Giovinco sbaglia l’assist per Quagliarella in contropiede (24’): era un’occasione d’oro. Una gaffe anche per , inoperoso, che si fa anticipare la presa dalla testa di Peluso (25’). Subentra la paura, si sentono i supplementari in arrivo. Barzagli mura (29’). Entra per che ha giocato socraticamente nascosto. farà l’esatto contrario e cambierà il corso della storia. Un contropiede buttato via da Isla (31’) anticipa il gol di Gervinho. Segue gioia giallorossa.