26/01/2014 11:14
Juan Iturbe sfida il suo possibile futuro oggi al Bentegodi. Il giocatore ha deciso che non tornerà più al Porto, così come aveva deciso a suo tempo di non tornare più al Cerro Porteño in Paraguay, dove l'ex laziale Troglio lo aveva lanciato in prima squadra a 16 anni. Serve una società che paghi ai portoghesi 15 milioni per riscattarlo e dia qualche giocatore al Verona per il disturbo. E l'ha trovata nella Roma. «E' questo che manca ancora ai giallorossi rispetto alla Juventus, la rosa ampia» . Lo dice Roberto Boninsegna, che aggiunge: «Iturbe è un incrocio tra Causio e Domenghini. Parte da lontano, ha tecnica e forza».
L'ex giallorosso Maurizio Iorio, doppio ex di Roma e Verona, lo definisce così: «Mi sorprende per la chiarezza di idee, per la freddezza delle scelte. E' un latino americano con lo spirito di un tedesco» . In modo analogo lo ha definito Osvaldo Bagnoli, il quale ricordava di avere guidato un giocatore simile per atteggiamento e duttilità. Preben Larsen-Elkjaer, che faceva prima incavolare e poi pentire Bagnoli quando improvvisamente lo si scopriva in zone del campo in cui era impossibile si trovasse, ad andarsi a riprendere da terzino una palla persa in attacco.
(corsport)