Mezzo scudetto

06/01/2014 10:19

La Roma di dispiega profondamente i suoi valori all’avvio della gara costringendo fin da subito, con un contropiede (pasticcio di Bonucci) non sfruttato da , la all’accortezza. Il gol bianconero con cui si chiude il primo tempo nasconde il maggior possesso palla della Roma, il numero delle conclusioni in porta (due respinte di Buffon su e Dodò) e il miglior gioco espresso dalla formazione giallorossa. piazza Gervinho a sinistra, per limitare gli affondi di Lichtsteiner, ma con scarso successo. Le incursioni dello svizzero sono determinanti per spezzare l’assedio. La si sorregge sulla solidità cromosomica, ma dà qualche cenno di nervosismo nel vedere che il suo ruolo le è stato espropriato. Va in vantaggio con Vidal (ottavo centro in campionato) al termine di un’azione in cui Lichtsteiner conquista prima una rimessa laterale e poi la sfrutta per servire Tevez. Grande difesa dell’Apache su e invito a Vidal, tenuto in gioco da , per il sul primo palo. Da qui in poi, solo Roma. Madama esce nel finale con alcune ripartenze vanificate nell’attimo finale (assist o conclusione) da un errore o dal ritorno della retroguardia romanista.

Nel secondo tempo la si ripresenta in campo decisa a non farsi mettere sotto e viene premiata dal raddoppio di Bonucci che in spaccata, sfuggendo a , capitalizza una punizione di Pirlo. La partita a questo punto si imbastardisce un po’, non tanto dal punto di vista comportamentale, quanto da quello tecnico-tattico. manda dentro e (per e Dodò) e passa al , Vucinic rileva Tevez, acciaccato. Ma ormai si va a strappi, a ondate, a tentativi di sfondamento e in assenza di un preciso disegno la forza temperamentale della è superiore a chiunque. Non c’è cattiveria in giro, per cui risulta inspiegabile il brutto intervento a tenaglia su Chiellini che costa a l’espulsione. Sulla punizione di Pirlo la Roma resta in 9: respinge di mano sulla linea un pallone colpito da Bonucci (praticamente tre gol a difesa schierata). Vucinic realizza. Sipario.

La è regina d’inverno, ha otto punti sulla Roma, è la migliore dell’era Conte, ha una forza d’insieme capace di resistere anche nei frangenti negativi o con uomini fondamentali (Pogba, lo stesso Vidal) non certo brillanti. Mentre il dj dello Stadium continua a scassarci i timpani, due domande epocali sorgono spontanee: chi fermerà la musica e chi stopperà la