27/01/2014 08:35
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Avanti tutta. Adesso la Roma spaventa la Juventus. I campioni d'Italia, dopo il viaggio in Veneto, sono più vicini. A meno 6. Il meritato successo contro il Verona, 3 a 1, è utilissimo. Conta nella corsa scudetto e per il secondo posto per tornare direttamente in Champions. Più sei sul Napoli terzo. Perché solo i giallorossi, tra le prime tre della classifica, fanno il pieno in questo weekend, sfruttando i pareggi di sabato della capolista all'Olimpico contro la Lazio e quello dei partenopei al San Paolo contro il Chievo. Garcia è raggiante: il suo gruppo, nuovamente spietato e concreto lontano da casa, non spreca la grande occasione e torna a festeggiare in trasferta dopo tre mesi, gol di Bradley al Friuli contro l'Udinese il 27 ottobre. Fiuta che questo è il momento di spingere e conquista al Bentegodi la quinta vittoria di fila, comprese le due in Coppa Italia.
MOSSE EFFICACI
Garcia è il vero artefice del quindicesimo successo in campionato. Perché sceglie bene in partenza e anche in corsa. Inizia con il tridente che prevede, sui lati, Gervinho e Ljajic, alternati sulle due corsie come succede con tutti gli esterni e in ogni partita. In mezzo c'è Destro, ma sono l'ivoriano e il serbo a fare la differenza. In particolare il primo: suo l'assist, con un'improvvisa ripartenza su palla regalata da Donati, per il secondo che appoggia in rete, con tocco garbato di esterno destro, per l'1 a 0 all'inizio del recupero del primo tempo (46'). E nella ripresa è suo pure il gol del sorpasso, con un destro dal limite, dopo aver saltato, accentrandosi, Romulo e Iturbe: 2 a 1 e partita chiusa (15'). Gervinho diventa il miglior marcatore della stagione con 6 reti (5 in campionato e quella pesantissima di martedì contro la Juve per eliminarla in Coppa Italia).
MEGLIO LA RIPRESA
La Roma è lenta nella prima parte, anche se l'ivoriano, prima di regalare il quinto gol del torneo a Ljajic, prova a far segnare nello stesso modo Destro che alza sopra la traversa. Mandorlini perde anche Maietta (39') e il suo 4-3-3 è ancora più fragile in difesa. Garcia chiede di alzare il ritmo, cosa che però accade solo dopo la rete di Hallfredsson (4'), sinistro violento da fuori area e De Sanctis battuto dopo 422 minuti: 1 a 1 ad inizio secondo tempo. Castan non rinvia e si fa rubare il pallone da Iturbe, l'esterno argentino che il club giallorosso vorrebbe a Trigoria. Il peperino sudamericano entra in area e appoggia a Donati che acchitta il tiro all'islandese.
TURNOVER IN CORSA
Nainggolan, ammonito nel primo tempo e quindi squalificato contro il Parma, diventa trequartista nel 4-2-3-1. La Roma migliora e spinge forte. Dopo un'ora il belga lascia il posto a Pjanic. Pochi secondi e Gervinho fa centro. Garcia sostituisce anche Ljajic, dentro Florenzi, e Destro, in campo Totti. Torosidis, di nuovo essenziale da terzino sinistro, conquista il rigore del 3 a 1, trasformato dal capitano che sale a quota 232 gol in serie A (quinto in questo torneo). Il fallo è di Gonzalez, lo stesso che atterrò Kakà a San Siro, per l'ultimo ko del Verona prima di questo. Dunque recidivo nella terza sconfitta di fila.