Roma e Inter, tra Borsa e Champions, due strategie opposte per tornare a crescere

08/01/2014 19:42

Squilibri paralleli. L’attenzione dei giudici contabili della Uefa si è focalizzata in questi mesi sui risultati d’esercizio maturati nelle stagioni 2012 e 2013. Nell’ottica fair play finanziario per il primo biennio di osservazione il limite di rosso ammesso è di 45 milioni (al netto di rettifiche legate per esempio ai costi sostenuti per vivaio e investimenti infrastrutturali). In queste due stagioni, la Roma ha maturato un deficit torale di 88,5 milioni (58,4 milioni nel 2012 e 40,1 nel 2013). L’Inter ha fatto anche peggio: -77 milioni nel 2012 e -79,8 nel 2013 per un totale di -156,8 milioni. Il triplo del consentito. Sintomatico è, inoltre, il rapporto tra il costo dell’organico (ingaggi più ammortamento dei cartellini) e i ricavi: per la Roma le due voci del passivo del conto economico hanno raggiunto nel 2013 la quota di 126,5 milioni (94,2 di stipendi e 32,3 di ammortamenti), superiore al fatturato (124,6 milioni); per l’Inter, sempre nel 2013, si è registrato un costo totale di 174,4 milioni (121 di stipendi e 53,4 di ammortamenti) che assorbe l’86% dei ricavi. (...)

Roma: si punta tutto sulla . La Roma è già quotata e nel 2013 il titolo ha guadagnato oltre il 120%. Per salvaguardare questi risultati finanziari, occorrono ora i risultati sportivi, oltre che i soldi e il prestigio della . Dopo due anni di fallimenti, questa sembra essere la stagione guista. Ecco perchè sotto la regia del Ds il club giallorosso ha deciso di scommettere tutto su e sulla qualificazione. Una scommessa che si “mangerebbe”, con i 18 milioni di euro potenziali necessari per comprare l'intero cartellino, il 50% dei possibili ricavi derivanti dalla partecipazione al torneo. Un rischio calcolato (si potranno sempre effettuare cessioni più o meno eccellenti per rientare) e , ma sempre un rischio. Mancare il traguardo europeo, con i conti ancora così in bilico, potrebbe togliere alla As Roma qualsiasi giustificazione o prova di buona fede davanti ai giudici contabili di Nyon, aggiungendo al danno la beffa. Naturalmente, la dirigenza giallorossa è convinta che sulla ruota della Capitale stavolta saranno estratti i numeri giusti (sempre in attesa di capire quale sarà l'esito della trattativa tra Unicredit e i cinesi).