Roma, notte magica

22/01/2014 09:41

Se la Roma gioca da Roma, con un alcune accortezze tattiche dopo la lezione di Torino in campionato, la non si comporta da . Infatti, oltre a incassare la quarta sconfitta stagionale (la seconda in Italia dopo quella di Firenze, più le due di con Real Madrid e Galatasaray), si ritrova con quelle che chiama «le bocche da fuoco» più che altro a bocca asciutta. Neanche un tiro in porta. Non è che la Roma, prima del gol di Gervinho, concluda a raffica, però , pur decidendo di stare più accorto, facendo molta attenzione alla manovra difensiva, ottiene dai suoi lo stesso calcio propositivo. Certo, più che attaccare con continuità, preferisce procedere a strappi, rapidi e violenti. L’allenatore francese sistema in marcatura su Pirlo e, per non estraniarlo completamente dal cuore dell’azione, lo alterna con . Comunque sono sempre i giallorossi ad avere il controllo, mentre Madama, tiene botta con degnazione e tenta qualche rara sortita.

, oltre a Storari, di Coppa Italia, cambia gli esterni (dentro Isla e Peluso) e la coppia d’attacco. Meglio Isla, in generale, per quanto raffazzonato. Quagliarella è evanescente, Giovinco si batte, morde, conquista un’importante ammonizione per . La Roma, che attacca principalmente su fronte del suo attacco, non crea mai un chiara occasione per andare in vantaggio. Il problema per la squadra di è l’assenza di una punta che entri sui cross, almeno tre dei quali (specialmente uno basso di Gervinho) sono estremamente pericolosi. Da fuori provano in molti, senza fortuna, forse la migliore conclusione è di , un sinistro improvviso, fuori di poco. La neanche questo. Sta lì, poggiata sulla sua solidità strutturale a studiare il da farsi.

A inizio ripresa Madama si ripresenta più ardita e segna pure, con Peluso di testa, ma il cross, estremamente arcuato, fa una parte del suo percorso oltre il fondo. È un’estemporanea manifestazione bianconera. La partita riprende a senso unico giallorosso con la che si difende senza affanni, ma per il resto sbaglia troppi passaggi vanificando alcune possibili ripartenze. Il primo tiro in porta, di entrambe le formazioni, al 34’ del secondo tempo, è quello decisivo: , entrato da pochi minuti, ruba palla a Bonucci a centrocampo e avvia il contropiede decisivo, con che serve a Gervinho il pallone che impedisce i supplementari (parevano inevitabili) e consegna la semifinale alla Roma.