Toh, ora Dodò è indispensabile

11/01/2014 09:36

Maestro Dove non arrivano i numeri (che pure fotografano un giocatore che fa pochi falli, 5, e ne subisce più del doppio, 11, segno che gli avversari iniziano a temerlo) arrivano le immagini. Quelle di un che, dopo che Balzaretti ha iniziato a soffrire per la pubalgia, ha preso da parte il brasiliano e gli ha comunicato che sarebbe stato il titolare sulla fascia sinistra. Lo ha preso sotto la sua ala per insegnargli la tattica e la fase difensiva e i risultati si vedono. Anche perché non gli dà tregua: giovedì contro la Samp, quando si è distratto su un calcio d’angolo, le sue urla si sono sentite fino in tribuna.

Fiducia Il più grande merito del tecnico, racconta chi Dodò lo conosce bene, è avergli restituito la fiducia che prima l’infortunio al ginocchio e poi la lunga riabilitazione gli avevano tolto. A quasi 22 anni, Dodò si sente di nuovo calciatore e impara anche a lasciarsi scivolare addosso certe critiche. Oltre a , anche e lo aiutano molto, quasi come due fratelli maggiori. «E anche per questo lui a Roma sta benissimodice l’agente Roberto Calenda —. Se sono arrivate delle offerte la società le ha respinte perché lui non si muove. Non ci sono ipotesi di cessione».

Caviglia ok In Coppa Italia, il 21 giugno, ritroverà quella che si è rivelata un cliente ostico, dove Dodò è andato spesso in affanno ma, come gli ha detto , «è con queste partite che si cresce». Adesso aspetta la rivincita, da affrontare — è la sua speranza — in buone condizioni. Domani ci sarà, anche se non al meglio. La caviglia, che lo ha costretto a uscire contro la Samp, ieri gli dava ancora dolore, ma stringerà i denti. Adesso che vede la luce in fondo al tunnel non si vuole certo fermare: «Del resto che ho fatto? Sono solo all’inizio...»