23/02/2014 09:56
IL TEMPO (A. SERAFINI) - L'applauso finale verso il settore ospiti che intonava il suo nome ha fatto trasparire soddisfazione e felicità: tutta quella che Daniele De Rossi desiderava. La rincorsa alla Juventus capolista resta un percorso difficile e tortuoso, ma nessuno all'interno dello spogliatoio ha intenzione di mollare un millimetro. A partire proprio dal centrocampista giallorosso: «Noi continuiamo a ragionare partita per partita, se le vinciamo tutte qualcosa potrebbe accadere e secondo me questa squadra può vincerle tutte».
Il cambiamento è arrivato repentino, tanto da spingere il numero 16 ad analizzare gli elementi che sono cambiati dopo l'ultimo biennio: «Si capisce piano piano, ogni giorno e ogni vittoria. Nello spogliatoio ci sono persone con una voglia diversa rispetto agli ultimi anni. La squadra continua a dimostrare di avere un presente e un futuro importante. Garcia è un tecnico "normale": per me è un complimento perché non ha cose strane in testa».
Merito anche di i Benatia, felice e allo stesso tempo arrabbiato per una gara che la Roma avrebbe potuto condurre con più tranquillità. «Anche se abbiamo vinto non è stato tutto perfetto, mi è piaciuto il fatto di aver lottato fino alla fine, ma è stato difficile. Dobbiamo tornare ancora più cattivi, ci sono state delle piccole imperfezioni di cui poi parleremo». Un vero esempio di maturità e totale attenzione quello del difensore marocchino. Al triplice fischio non c'è stato neanche il tempo di festeggiare, inquadrato dalle telecamere al centro del campo mentre discuteva di alcuni aspetti tattici con l'uomo partita Nainggolan. Il successo di Bologna è impreziosito anche dalla determinazione di una squadra arrivata al Dall'Ara priva di numerosi titolari. A partire dai terzini: «Oggi li avevamo praticamente tutti fuori, ma chi ha giocato non ha demeritato», ha sottolineato Benatia.
Felice anche Ljajic: «Vincere in questo modo dimostra che siamo una grande squadra». Al triplice fischio, grandi abbracci e complimenti anche per Romagnoli, alla prima presenza giocata interamente nel ruolo di terzino sinistro: «Sono freddo quando gioco, cerco di essere concentrato e fare le cose semplici». Obbiettivo raggiunto.