12/02/2014 08:34
IL TEMPO (A. SERAFINI) - La miccia è accesa e al momento sembra che nessuno abbia voglia di spegnerla. Il confronto tra Roma e Napoli è pronto al terzo atto stagionale, con tutto il suo carico di schermaglie e dichiarazioni a distanza provocati dal doppio successo giallorosso conquistato tra il campionato e la finale d'andata di Coppa Italia.
Tra i tweet al vetriolo del portiere partenopeo Reina e le continue punzecchiature del tecnico Benitez, oggi le due squadre si affronteranno per la prima volta al San Paolo: l'esordio in trasferta per Rudi Garcia di fronte al caro vecchio «amico» e collega che varrà l'accesso alla finale di Coppa Italia. Nella conferenza della vigilia, l'allenatore francese si concede spesso di chiamarlo «Rafa», ma nei toni delle risposte non manca certo la solita determinazione.
Soprattutto quando gli viene chiesto di rispondere alle provocazioni che in settimana ha riproposto il «solito» Reina: «Dicono che possono vincere la partita in un istante? È vero, ma anche noi: gliene abbiamo segnati 5 in due gare. Preferisco far parlare il campo. Come al solito, noi giocheremo per vincere».
Anche perché il 3-2 dell'andata livella le percentuali di passaggio del turno per entrambe le squadre, così come i valori tecnici che le due formazioni hanno mostrato in campo. Un concetto che Garcia però tende ad analizzare meglio, replicando a chi considera il Napoli come uno dei pochi avversari ad essere riuscito a mettere in difficoltà i giallorossi bloccandone il sistema di gioco: «Abbiamo vinto 2-0 in campionato e l'andata in casa prendendo il primo gol in maniera sfortunata. Io firmo per giocare nella stessa maniera e vincere anche domani. Rafa è uno che fa sempre esprimere bene le sue squadre ma anche noi dobbiamo andare là con fiducia e per vincere. Abbiamo una forte ambizione».
Quarta gara in dieci giorni per il Napoli, terza per la Roma, determinata nel riscattare e recuperare in fretta dal pareggio registrato domenica nel derby con la Lazio. Un aspetto che non sembra preoccupare più di tanto il tecnico, rimasto sorpreso dalla reazione dei suoi ragazzi: «La squadra sta bene, l'ho trovati già totalmente concentrata sulla semifinale. Sono un po' stupito dalla voglia dei miei ragazzi: bisognava dirgli di andare nello spogliatoio per non rimanere ad allenarsi di più. Questo è sicuramente un buon segnale».
Con tutta probabilità stasera sarà il turno di Mattia Destro prendere il posto di capitan Totti, partito titolare nelle ultime due gare. Garcia pubblicamente preferisce però non sbilanciarsi, lasciando alta la tensione nel gruppo sulle ultime scelte che verranno decise nella giornata di oggi: «Questa può essere quella di Destro, di Gervinho, di Totti, di Florenzi, di Ljajic, forse anche di Federico Ricci. Su queste partite così ravvicinate abbiamo bisogno di tutti. Francesco per esempio ha giocato soltanto un'ora nell'ultima partita, quindi in caso può iniziare».
E tra un elogio al pupillo Gervinho, «non è stanco, sta veramente bene sul piano fisico. Corre allo stesso modo all’inizio e alla fine dei match, il suo profilo è unico», il transalpino non mostra preoccupazione sulla situazione degli esterni privi degli infortunati Balzaretti e Dodò e alle prese con la condizione non proprio ottimale di Maicon: «Sulle fasce, sul piano difensivo, le soluzioni non ci mancano. Abbiamo preso Bastos per questo motivo, Torosidis lo fa benissimo, anche Romagnoli può aiutare la squadra. Non abbiamo problema sulle fasce e poi Maicon è stato regolarmente convocato».
La sfida con la Lazio ormai è passata, quel pizzico di tensione è svanito regalando nuovamente il sorriso e un volto più disteso di fronte a microfoni e telecamere: «Spero di vedere una sfida bella come all'andata, ovviamente alla fine con la Roma in finale».