02/02/2014 09:49
GASPORT (A. PUGLIESE) - No, nessun riferimento esoterico né satanico, anche se quel triplo sei a qualcuno potrebbe far venire in mente il 666, il numero che nell’Apocalisse di S. Giovanni si riferisce proprio alla bestia, e cioè all’Anticristo. Alla Roma, in realtà, non ci pensano neanche, anche se per scavalcare la Juventus magari sarebbero anche pronti a scendere a patti con il Diavolo. Intanto, però, la Roma galleggia tra i sei punti da recuperare proprio ai bianconeri ed i sei da difendere sul Napoli. Per riuscirci, si affida proprio ad una squadra che non ha leader dal punto di vista delle segnature, ma un organico compatto, come dimostrano anche i sei (appunto) giocatori che hanno segnato 5 gol a testa (e cioè Ljajic, Totti, Gervinho, Strootman, Florenzi e Benatia), tutti in testa alla personale classifica marcatori dei giallorossi. Tra Juve e Napoli Di certo c’è una cosa, questa è una Roma che conta di far sognare ancora di più, di essere ancora più magica di quella che finora ha tenuto testa alla Juventus schiacciasassi.
E proprio per provare a recuperare ancora qualcuno di quei sei punti la squadra di Garcia oggi non può fallire in casa con il Parma, sperando poi che in serata l’Inter di Mazzarri si svegli e dia filo da torcere ai bianconeri nel derby d’Italia. Del resto, la Roma dalla sua ha una cartuccia da sparare al momento giusto ed è quello scontro diretto in casa alla penultima giornata (11 maggio) che Garcia non dimentica mai di ricordare. «Per lo scudetto vedremo, la Juventus deve venire da noi, se calerà dovremo essere bravi a farci trovare pronti», dice il tecnico francese. Già, anche se nel frattempo bisogna anche guardarsi alle spalle e cercare di tenere a debita distanza il Napoli che, appunto, è sotto di 6 punti.
«Non chiudere tra le prima due sarebbe una delusione, inutile negarlo», ha detto in un paio di occasioni Pjanic, che oggi dovrebbe andare in campo nonostante un ginocchio che fa le bizze. E su questo ha ragione, anche perché chiudere tra le prima due vorrebbe dire avere la garanzia matematica della prossima Champions League. Coppe e rosa Per restare una Roma da Champions, tra l’altro, i giallorossi hanno altre tre chiavi. Prima di tutto la condizione psicologica (ottima, la Juve ha l’«obbligo» di vincere, la Roma no) e fisica (buona), poi la questionecoppe: se la Juve arriverà in finale di Europa League dovrà giocare 9 partite «extra», la Roma solo 3 per giungere fino alla finale di Coppa Italia. Infine la rosa, sicuramente più forte rispetto a prima: Nainggolan, Bastos e Toloi «pesano» di più di Bradley, Burdisso e Marquinho. E se finora c’era stata una vera differenza con la Juve, era proprio nella ricchezza dell’organico. A conti fatti, il 666 potrebbe anche non servire...