13/02/2014 10:02
GASPORT (A. PUGLIESE) - La delusione è senza fine, i volti più scuri che mai, proprio come le parole, ancora più con il contagocce del solito. Il 30 del San Paolo ha lasciato il segno, come una coltellata inferta al cuore. Perché la Roma questa finale di Coppa Italia la voleva con tutta se stessa per esorcizzare definitivamente quel 26 maggio e provare a mandare per sempre nel dimenticatoio mille ferite passate. Ed invece ora ci sono solo delusione, sconforto ed una malinconia sconfinata.
Andata maledetta - «Faremo la nostra partita, vogliamo fare più gol possibili», aveva detto Mattia Destro pochi minuti prima del via. Di gol, invece, non ne è arrivato nessuno. «L’abbiamo giocata bene, pur soffrendo nel primo tempo. Poi la partita è degenerata nel risultato — dice il d.s. Walter Sabatini —. La qualificazione è stata in parte compromessa all’andata, sul 20. Ma sapremo ripartire subito, abbiamo subito una sconfitta da un avversario fortissimo, con giocatori eccezionali, su cui però in campionato abbiamo 4 punti di vantaggio. Il Napoli lo abbiamo battuto due volte su tre, non può certo essere la nostra bestia nera. Questo risultato ci ferisce, ma sono certo che quando torneremo in campionato sarà tutto diverso». C’è una brutta coincidenza però nel k.o. di ieri sera ed è quel 30 che era arrivato già a Torino, contro la Juventus, nelle uniche due sconfitte stagionali della Roma. «Ma dopo Torino abbiamo vinto tante partite, faremo altrettanto dopo questa sconfitta. Nello spogliatoio ho già visto propositi bellicosi. Nervosismo? È auspicabile che ci sia e siamo un po’ tutti nervosi, quando si perdono le partite non si può suonare il violino mentre il Titanic affonda. Abbiamo un obiettivo in testa e lo porteremo avanti fino in fondo. Bastos? È capitato nella serata sbagliata, ma è un ottimo calciatore, ha velocità, tecnica e capacità balistiche, ci darà un contributo importante».
L’ex di turno - Atteso da tutti, ieri De Sanctis ha ricevuto fischi e applausi. «Eravamo venuti per giocarcela, ma c’è rammarico perché non siamo riusciti a sfruttare le occasioni iniziali — dice il portiere — Nei 180 minuti abbiamo fatto certamente più errori, commettendo delle ingenuità in tutte e due le gare. Sono due partite consecutive che non facciamo gol, c’era successo solo un’altra volta. Ripercussioni? Dipenderà solo da noi, dobbiamo tornare subito alla vittoria». Già, ma intanto la stella d’argento è via. «Peccato, ci tenevamo tutti».