15/02/2014 09:36
GASPORT (A. PUGLIESE) - Stavolta le tesi difensive della Roma non hanno fatto breccia, le gare casalinghe contro Sampdoria (domani) e Inter (1° marzo) si giocheranno con le due curve (sud e nord) chiuse. La Corte di Giustizia Federale ieri ha respinto il ricorso giallorosso contro la loro chiusura, arrivata per i cori discriminatori contro i napoletani nella semifinale d’andata di Coppa Italia.
La tesi difensiva La Roma aveva presentato un ricorso articolato (21 pagine e 12 allegati), dove si sosteneva l’incertezza e l’incoerenza della norma, puntando su due problematiche: l’esecutività della sanzione e la sua erogazione nel torneo di riferimento (Coppa Italia e non campionato). Di fatto, si chiedeva un’ulteriore sospensione della pena per una norma ritenuta «discriminatoria nella discriminazione». In buona sostanza, la tesi verteva sul fatto che si puniscono solo i cori contro i napoletani, ma non tutti gli altri (negli allegati inseriti anche lo striscione esposto al San Paolo «Noi non siamo sporchi romani» o il coro «Romano bastardo»). «Siamo molto delusi dalla decisione della Corte — dice la Roma in una nota serale — Siamo fortemente contrari ad ogni forma di discriminazione. Ma l’attuale normativa resta ambigua e la sua applicazione ha contribuito a generare confusione piuttosto che risolvere il problema».
Il no federale La Corte ha respinto il ricorso in quanto il coro «Vesuvio lavali con il fuoco» è finito a referto, al contrario delle altre fattispecie. Sulla Roma, poi, ha pesato la recidiva (Sud chiusa con il Verona, una pena sospesa con la condizionale dopo Roma- Napoli di campionato e una sospesa in attesa di ulteriori accertamenti dopo Milan-Roma). «È una norma incerta, confusa e con un’applicazione non sempre coerente — dice Mauro Baldissoni, d.g. della Roma — Ma questo è un problema di tutto il sistema, non solo della Roma». Ora a Trigoria possono presentare ricorso alla Alta Corte di giustizia sportiva del Coni, che può anche sospendere la sanziona in attesa delle motivazioni della Corte (ci vorranno 10-15 giorni). Ma le possibilità di successo (per la sfida con l’Inter) sembrano ridotte al lumicino. Ora i circa 4mila biglietti venduti per la Samp saranno o rimborsati, o cambiati di settore (distinti sud-est o tribune), con integrazione economica.
Pallotta e stadio Il presidente James Pallotta e il suo braccio destro Mark Pannes non l’hanno presa bene, sono infastiditi dal sistema italiano. I loro uomini continuano a lavorare sullo stadio. «Tra poche settimane ci sottoporranno il progetto definitivo, poi dovremo capire l’impatto sulla viabilità e le infrastrutture — dice Ignazio Marino, sindaco di Roma — Problemi economici? Io ci vedo solo aspetti positivi, Pallotta mi ha parlato di un investimento da un miliardo. Con un tale investimento è il benvenuto». Per coprire quei costi, però, il presidente della Roma avrebbe chiesto un aumento delle cubature (circa 30mila mq) per coinvolgere con attività commerciali partner americani di livello come Nike, Disney, Espn e Apple.