16/03/2014 11:01
IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - «Voglio una vita spericolata, voglio una vita come Gerolin» era la battuta che girava tra i tifosi della Roma degli anni 80 e 90 che, parafrasando la celebre canzone di Vasco Rossi, esaltavano le discese sulla fascia del biondo arrivato dall’Udinese. E’ lui, Manuel Gerolin, il primo, grande, doppio ex che viene subito in mente se associamo le due squadre. Mediano in Friuli, centrocampista ma, all’occorrenza, difensore di fascia destra nella Roma, con la quale si tolse anche lo sfizio di segnare una bella doppietta in Coppa Uefa ai francesi del Bordeaux in una sera in cui era sceso in campo con la maglia numero 11. Insieme a lui, sul podio dei doppi ex delle due squadre, merita sicuramente di starci l’ancora amatissimo mister Luciano Spalletti, che in Friuli si è affermato come il migliore degli allenatori emergenti della sua generazione e che nella Roma ha dato vita all’ultimo ciclo tecnico duraturo e importante.
Uno dei suoi alfieri, sia là che qua, è stato David Pizarro, l’allenatore in campo di Spalletti, quello che dettava i tempi e le modalità di ogni azione. Con loro, nella Roma spallettiana, c’era anche un altro ex udinese, il difensore Defendi, che conobbe l’Italia proprio in FRiuli. Insieme a Gerolin e Spalletti, poi, come non collocare Abel Balbo? Sensi lo prese dall’Udinese nel ’93 su espressa volontà di Mazzone e nella Roma l’argentino è diventato uno dei migliori bomber di sempre nonché il capitano, prima dell’avvento del ciclone Totti. Quando arrivò a Udine aveva i capelli ricci e lunghi come i componenti dei complessi pop in voga negli anni 80; quando vinse lo scudetto con la Roma nel 2000-01 insieme al suo grande amico Batistuta li aveva corti, ma il viso era sempre quello sveglio e giovanile dei suoi anni friulani. Sia romanisti che udinesi gli hanno e gli vogliono molto bene ed è giusto così, perché se lo merita. Ma Balbo non è stato l’unico grande attaccante che ha vestito la maglia delle due squadre e che è stato oggetto di un affare di mercato tra loro. Insieme a lui, infatti, pensiamo a Ciccio Graziani, che quando lasciò la Roma nell’86 andò proprio a Udine, dove ai giallorossi, in Friuli, segnò anche un gol che li allontanò dalla corsa scudetto nel campionato 1986- 87 e che probabilmente decretò la fine dell’avventura di Eriksson alla Roma.
Poi c’è Andrea Carnevale, che con le maglie di Udinese e Roma ha segnato una buona parte dei suoi gol in A e che oggi lavora ancora per la società fiulana. Tra gli attaccanti che hanno vestito le due maglie vanno citati anche Arne Selmosson, il mitico “Raggio di Luna” che la Roma prelevò dalla Lazio scatenando una specie di rivolta cittadina e i due Marchi”, al secolo Delvecchio e Branca, entrambi ex bianconeri e protagonisti di uno scambio di mercato tra Roma e Inter nell’autunno del ’94, con il primo che approdò nella Capitale e il secondo che andò a Milano, dove oggi fa il dirigente. Delvecchio è stato una bandiera della Roma dell’ultimo decennio, con la quale ha vinto anche lo scudetto del 2001. Suo compagno di squadra era Vincent Candela, che dopo aver lasciato la Capitale approdò anche a Udine. Ancora in tema di attaccanti troviamo Selvaggi, lanciato nel grande calcio proprio dalla Roma e finito a Udine negli anni ’80 e poi Roberto Muzzi, che esordì in A in giallorosso negli anni novanta e conobbe poi la gloria tra Udine e Cagliari. Diverso il discorso per Pepe, che in Friuli non ebbe fortuna. Paolo Poggi, invece, insieme ad Amoroso e Bierhoff è stato uno dei capisaldi dell’Udinese a tre punte con cui Zaccheroni conquistò un incredibile terzo posto sul finire degli anni ’90, ma quando arrivò alla Roma nel gennaio 2000 non riuscì a ripetere le imprese del Friuli ed oggi fa l’albergatore nella sua città di nascita, Venezia. Da Udine sono passati anche i campioni d’Italia con la Roma 1982-83 Odoacre Chierico e Ubaldo Righetti, più che una riserva di quella grande squadra il primo, giovane in rampa di lancio il secondo. Sempre tra gli anni ’80 e i ‘90 è stata la volta dei difensori Collovati, Baroni, Lucci, Stefano Pellegrini ed Oddi; dei centrocampisti Desideri, Statuto, Alessio Scarchilli e Cappioli. Negli anni ’60 e ’70, invece, a vestire le maglie delle due squadre erano stati i centrocampisti Salvori, Bacci, Franzot e Orazi e lo stesso portierone Cudicini. E poi Perissinotto e Boscolo, Stucchi e Magli, Secchi e D’Agostino, Acconcia, Menegotti e De Martino. L’ex del giorno, però, è sicuramente Mehdi Benatia.