Destro all'esame del Ciro d'Italia

24/03/2014 08:46

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Mattia , a suon di gol, sta cercando disperatamente di rimediare un posto tra i convocati di Cesare Prandelli per il mondiale brasiliano. Deve recuperare un sacco di tempo perso in infermeria e la concorrenza non gli manca, al di là delle suggestioni legate ai nomi di o Antonio Cassano: praticamente certi della chiamata del ct sono Mario Balotelli, Dani Osvaldo e Alberto Gilardino. La quarta maglia, al momento, è in bilico tra il romanista di Ascoli e Ciro Immobile, centravanti napoletano del Torino avversario domani sera allo stadio Olimpico. E sarà davvero interessante comparare direttamente i due giovani attaccanti, compagni di squadra fino a pochi mesi fa nell’Under 21 azzurra. Due prodotti purissimi dei settori giovanili nostrani che hanno caratteristiche tecniche diverse (Mattia è più centravanti d’area, Ciro ha più corsa e potenza negli spazi) e un vizio in comune: il gol. In campionato, (ieri a Ostia con fidanzata, genitori e suoceri, e i ) con la rete di Verona è salito a quota 8 in 14 partite, alla ragguardevole media di una ogni 96 minuti. Immobile ha firmato 16 gol, il doppio di quelli di Mattia, ma in 26 gare: nessuno, del resto, deve dimenticare che ha cominciato a (ri)giocare in campionato soltanto l’8 dicembre scorso all’Olimpico contro la , dopo l’infortunio al ginocchio che lo aveva tenuto fuori causa per sette mesi. Ciro sabato scorso contro il Livorno ha messo a segno la sua prima tripletta nella massima serie e, come tradizione, si è portato a casa il pallone. Questo vuol dire che entrambi stanno attraversando un buon momento di forma, e non v’è dubbio che domani sera cercheranno di confermare sotto gli occhi dell’inviato di Prandelli.

L’EFFETTO TOTTI Se Immobile rappresenta il terminale centrale offensivo dell’intero Torino, può contare (e scusate se è poco...) sulla collaborazione di . I numeri che accompagnano il cammino comune del capitano e Mattia sono da brividi: la Roma con loro due in campo dall’inizio viaggia alla media generale di quasi due gol a partita. Nove reti in questo torneo (3 volte: media 3 reti), 29 complessive in 15 gare (nella passata stagione 12 partite e 20 gol). Chi parla di scarsa compatibilità tra e probabilmente fa riferimento al fatto che pochi sono i gol segnati dall’uno con la partecipazione dell’altro e viceversa. Ma la Roma con loro va, e questa è la cosa più importante per . Che, non a caso, al Bentegodi ha tolto prima l’uno () e poi l’altro () per preservarli in vista dell’impegno ravvicinato di domani. Dopo aver giocato insieme control’Udinese, e si sono ripetuti a Verona contro il Chievo e prima ancora avevano giocato insieme dall’inizio contro il Catania, ultima gara del 2013: in tutte e tre le occasioni, Rudi ha mandato in campo la Roma con il che, a questo punto, dovrebbe esser diventato il modulo base. O almeno il sistema basico quando in campo ci sono loro due.