27/03/2014 08:58
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA / M. PINCI) - Un miliardo di euro per il nuovo tempio giallorosso. Per ora si chiama, banalmente, Stadio della Roma, in attesa che un grande brand internazionale acquisti i diritti per dare il proprio nome all’impianto. Ma da ieri, la nuova casa in cui dovranno giocare Totti e compagni ha un volto: acciaio e vetro, 52mila posti, da estendere fino a 60mila, un monitor a 360 gradi sospeso che sovrasta le gradinate, ripide e a ridosso del campo per garantire visibilità perfetta, in più 50 suite di lusso. Affascinante, di ispirazione classica, con una attenzione particolare al cuore del tifo, la curva Sud, e alle strutture commerciali: 254 negozi, un megastore Nike, ristoranti, cinema, campi di allenamento e strutture d’intrattenimento. Uno stadio dedicato al calcio, quello to, ispirato al Colosseo. «Perché chi costruisce a Roma non può non prenderlo a modello», spiega l’architetto Meis che ha firmato il progetto. E del Colosseo avrà anche lo stesso materiale.
Costi? «Solo per l’impianto serviranno 300 milioni», ammette Pallotta. Soldi che arriveranno da private equity, prestiti bancari, con il colosso Usa Goldman Sachs a cercare fondi. E, ovviamente, dagli sponsor. Su tutti Nike, partner privilegiato che all’esterno dello stadio realizzerà un megastore con maxischermo per seguire la partita facendo shopping. A far lievitare i costi, però, saranno soprattutto le infrastrutture per collegare l’area, Tor di Valle, con la città: il prolungamento della linea B1, l’ampliamento della Roma-Lido, gli svincoli dalla via del Mare e dalla Roma-Fiumicino. «Saranno a carico di privati», giura Pallotta. «Ma finché non saranno pronte le infrastrutture, niente stadio», l’eco del sindaco.
Che promette tempi celeri: «Lo impone la legge stadi: nei prossimi 20 giorni riceveremo il progetto, in 90 valuteremo, entro un anno il via libera». Dall’avvio dei lavori serviranno 21-24 mesi per realizzarlo: quasi inevitabile derogare sul termine della stagione 2016-’17 proposto da Marino. Il vero punto di riferimento del nuovo stadio romanista sarà la Curva Sud, la prima cosa che si vedrà arrivando dal Raccordo: «Ci siamo ispirati alla curva del Borussia Dortmund — spiega Meis — e ovviamente sarà orientata verso sud come l’originale. I tre anelli? È un’ipotesi, ma potremmo anche decidere di cambiarla».
Magari chiedendo il parere dei tifosi, che la vorrebbero unica, come un «muro ». Piace molto l’idea ispirata all’ingresso dei gladiatori nel Colosseo, con una piattaforma che farà accedere i giocatori da sotto la curva per il riscaldamento. Una risposta a chi, come l’archistar Fuksas, senza aver visto il progetto dichiarava di trovarlo orribile. «Qualsiasi architetto al mondo sarebbe invidioso perché avrebbe voluto progettare lo stadio della Roma».