22/03/2014 09:45
IL ROMANISTA (V. META) - L’ultima volta che ha giocato da titolare a centrocampo, Alessandro Florenzi se la ricorda bene, visto che a mandare di traverso la domenica a lui e a tutti i romanisti era stato l’amico Gianluca Caprari, capace di portare via un punto dall’Olimpico con un Pescara ormai spacciato: 21 aprile 2013, Roma-Pescara 1-1. Da quel momento in poi (Florenzi uscì nell’intervallo per lasciare spazio a Destro), Andreazzoli lo avrebbe avanzato sulla trequarti e lì avrebbe finito la stagione. Undici mesi più tardi, Alessandro potrebbe tornare nel ruolo in cui ha giocato dagli Allievi Nazionali al primo anno di Serie A, e magari pure dal primo minuto.
L’indizio di una soluzione finora inedita è arrivato da Rudi Garcia in persona: «L’ho fatto entrare nel finale contro l’Udinese per averlo fresco nel caso dovesse giocare a centrocampo - le parole del tecnico in conferenza stampa -. È un ruolo che può fare». Il secondo indizio, invece, è arrivato dalla rifinitura di ieri mattina, in cui Florenzi ha svolto le esercitazioni tattiche partendo a centrocampo. Due indizi non fanno ancora una prova, ma se si aggiunge la considerazione delle due partite in quattro giorni da cui è attesa la Roma (dopo stasera, contro il Torino si gioca già martedì) e della contemporanea assenza di Strootman e De Rossi, ecco che la candidatura di Florenzi nei tre di centrocampo potrebbe prendere quota. Contro il Chievo, Garcia dovrà fare ancora a meno di due terzi del suo centrocampo titolare, e se Pjanic e Nainggolan sembrano sicuri della conferma, non è da escludere che Taddei possa avere un turno di riposo o quantomeno partire dalla panchina. Se così fosse, al suo posto andrebbe proprio Florenzi, visto che l’unico altro centrocampista a disposizione è il diciottenne Mazzitelli, «che è cresciuto molto e potrà darci una mano in qualsiasi partita».
Tutto da decifrare il rebus attacco, dove l’unica conferma certa è quella di Gervinho. In settimana Garcia ha provato ancora la soluzione con Destro e Totti ad alternarsi al centro del tridente: i due contro l’Udinese sono andati benissimo e schierarli ancora insieme potrebbe essere l’arma giusta per fare breccia in una difesa come quella di Corini. Certo, non resterebbero centravanti in panchina, ma è stato così anche contro l’Udinese e sia Destro sia il Capitano sono stati ugualmente sostituiti. L’alternativa è lasciare fuori uno dei due inserendo uno fra Bastos e Ljajic. Rientrata, invece, l’emergenza in difesa, dove l’unico assente è il lungodegente Balzaretti. Con Maicon, Benatia e Castan questa volta dovrebbe toccare a Torosidis completare la linea prendendo il posto di Dodò (rientrato solo lunedì scorso dopo il lungo infortunio muscolare) sulla fascia sinistra.