03/03/2014 10:33
La Roma nell’anticipo del sabato sera, si ferma al cospetto di una squadra, l'Inter, rigenerata nel mese di febbraio e che ha ostacolato la rincorsa alla Juventus dei giallorossi. La vittoria dei bianconeri, poi, sembra aver congelato ogni speranza di titolo, lasciando spazio alle discussioni sul nuovo 'caso De Rossi'. Capitano nel match dell'Olimpico, nervoso, probabilmente per le difficoltà dei suoi compagni di squadra nella creazione del gioco; punito da Prandelli con l'esclusione dalle convocazioni degli azzurri.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT - A. CERRUTI
La notte degli Oscar premia la candidata favorita, la sempre più spietata Juventus, che prima illude il Milan e poi lo beffa alla distanza. Un tocco di Llorente a fine primo tempo, un gran tiro di Tevez nella ripresa e il gioco è fatto. Con tanti saluti alle speranze di Seedorf e soprattutto a quelle di Garcia, perché adesso i punti che separano la Roma dalla capolista sono saliti a 11. E’ vero che i giallorossi devono ancora recuperare 82’ contro il Parma, ma a parte il fatto che la squadra di Donadoni sta volando il verdetto di San Siro pesa soprattutto a livello psicologico. Con la piacevole riscoperta di una serata senza veleni e senza errori arbitrali, con i bianconeri e i rossoneri che alla fine si scambiano complimenti e pacche sulle spalle, perché mai come stavolta vincono tutti. Ma se nemmeno il miglior Milan del campionato riesce a fare un gol a Buffon in quel primo tempo in cui non si vedono i 31 punti di differenza tra le due squadre, è lecito chiedersi come si potrà fermare il carrarmato di Conte, come l’ha definito Seedorf, salito a 69 punti, due in più del precedente record della Juventus di Capello, nel 2006. (...) L’Europa così rimane un miraggio per il Milan, perché il Parma che batte il Sassuolo e infila il quattordicesimo risultato utile è arrivato a un punto dall’Inter, quinta, nella giornata in cui si tocca il minimo stagionale di gol, soltanto 15, perché anche il Napoli senza lo squalificato Higuain fatica sul campo del Livorno, facendosi raggiungere sull’1-1. Troppo poco per ridurre le distanze dalla Roma, sempre 6 punti sopra, rinviando la speranza di avvicinarla al confronto diretto di domenica prossima al San Paolo. E visto come si chiude la notte degli Oscar a San Siro, la squadra di Garcia dovrà pensare più a difendere il secondo posto che a sognare di raggiungere il primo.
IL MESSAGGERO - M. CAPUTI
Con l'amichevole di mercoledì contro la Spagna e le relative convocazioni parte la marcia di avvicinamento degli azzurri al Mondiale. Con un occhio alle indicazioni del campionato, senza dimenticare l’usato sicuro, Prandelli apre ad alcune novità e conferma di non guardare in faccia nessuno, soprattuttoquando si tratta di codice etico. Ecco dunque scontata e coerente la rinuncia a De Rossi anche se con un piccolo vizio di forma avendo anticipato e quindi decretato la squalifica del calciatore prima ancora del giudice sportivo. Sappiamo di non poter contare su grandi talenti né su un campionato altamente competitivo, siamo comunque una buona squadra. Prandelli, in questi anni, le ha dato fisionomia e identità, non è poco. Se saremo competitivi e disputeremo un buon Mondiale dipenderà da tanti fattori, non ultimi l’ispirazione e stato di forma di alcuni(pochi) calciatori chiave. Intanto per questo primo step di preparazione contro i Campioni in carica, oltre ai ritorni di Perin e Destro, le novità vere sono rappresentate da Immobile e il naturalizzato Paletta. Per quello che si è visto fino ad ora incampionato sono convocazioni condivisibili. (...) L’impegno della nazionale rappresenta una breve stacco dal campionato, ormai praticamente deciso. La Juventus vincendo anche aMilano ha messo tra sé e la Roma un distacco che è una sentenza. D’altronde quandoconquisti69 punti frutto di 22 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta ogni commento è superfluo. Llorente e soprattutto Tevez sono il vero valore aggiunto della squadra di Conte, con ventisei reti in due hanno aumentatoil solcochegià c’era neiconfronti delle avversarie.
IL CORRIERE DELLA SERA - M. SCONCERTI
E’una di quelle sere in cui si vincono i campionati. La Juve sembrava non meritare nemmeno il piccolo vantaggio iniziale, poi ha finito per spegnere il Milan quasi soltanto con Tevez. Le grandi squadre hanno questo, i giocatori decisivi. Non li ha il Milan che è stato invece più squadra, ma inutilmente. Con il pareggio della Roma con l’Inter, questo successo ha l’aria di essere l’ultimo, il più importante. D’altra parte il dominio della Juve è assordante. Non ha più brillantezza, il numero delle partite si fa sentire, ma al nostro livello le basta resistere e affidarsi poi a uno dei suoi solisti. (...) Una grande squadra ormai completa. Llorente e Tevez hanno dato il di più senza il quale quest’anno forse non avrebbe vinto. Ora, per il calcio italiano almeno, è davvero troppo. Tatticamente la partita è finita con l’uscita di Poli. Saponara ha tolto equilibrio al Milan, la Juve è rimasta con un uomo in più in mezzo al campo, dove si poteva rallentare il gioco. Il Milan cresce bene, ragiona da grande squadra, ma le mancano grandi attaccanti, nel senso della facilità complessiva del gol. Tramonta la Fiorentina, involuta e complessa, senza più facilità di tiro. Si ferma di nuovo il Napoli. L’unica tra le prime ad aver vinto è ancora una volta la Juve. Mi sembra che l’ultimo posto ancora aperto sia ormai soltanto il quarto.
LA REPUBBLICA - G. MURA
Lasciate ogni speranza, o inseguitrici. Se non basta il più scintillante Milan della stagione a rallentare la corsa della Juve, mai così in difficoltà dagli ultimi 20’ di Firenze, c’è poco da dire, da fare o da sperare. Perché contro la voce grossa della Juve, nel secondo tempo soprattutto, arrivano flebili sospiri. In anticipo quelli di Roma e Napoli, in contemporanea quello della Fiorentina. (...) La sensazione è che alle sue spalle chi più chi meno abbiano mollato , pensando ai piazzamenti. Questo dice anche la classifica. I 17 punti tra prima e terza sono ben più di un punto esclamativo. Seedorf è uscito dal campo tra gli applausi, ricevendo i complimenti anche da parte juventina, Conte in primis. Bella partita, pulita, dopo una settimana di polemiche sugli arbitri. Guida ha sbagliato pochissimo, però l’entrata di Pirlo su Saponara era più da rosso che da giallo. (...)