09/03/2014 10:30
LA REPUBBLICA (M. AZZI, M. PINCI) - Hanno entrambi molto da perdere, nell’incrocio pericoloso di stasera al San Paolo. Garcia si gioca in emergenza le ultime chance di rimanere aggrappato al sogno scudetto, peraltro già ridimensionato dalla travolgente fuga della Juve; Benitez rischia invece di dire addio con 11 turni d’anticipo all’obiettivo principale della sua stagione: la qualificazione diretta per la Champions, più cara a De Laurentiis di Europa League e Coppa Italia, gli altri due traguardi ancora nel mirino del Napoli.
«Vogliamo evitare a tutti i costi i preliminari di agosto» ha ribadito ieri il tecnico spagnolo, ammettendo di sentirsi quasi con le spalle al muro. «È inutile negarlo: per noi è uno scontro diretto decisivo, da vincere per forza, altrimenti la nostra rincorsa al 2° posto si farà complicata». Dalla parte della Roma ci sono i 6 punti di vantaggio in classifica, la partita in meno di recuperare e la possibilità di concentrarsi sul campionato. Fuorigrotta è l’ultima salita, insomma: da domani la strada dei giallorossi può diventare in discesa. Garcia non ne ha fatto mistero, alla vigilia. «È una finale solamente per il Napoli: la pressione sarà sulle loro spalle, non sulle nostre. Se perdono per loro è finita ». Tra le righe si legge anche una onesta rinuncia: l’addio anticipato al traguardo scudetto, di cui a Trigoria non si parla nemmeno più, almeno per ora.
La Juventus ha fatto il vuoto e la Roma può riaprire il discorso solo in un modo: sbancando il San Paolo, dove sono attesi 50mila spettatori e farà come sempre molto caldo. Ma i giallorossi dovranno fare i conti soprattutto con le gravi assenze di Totti e De Rossi, e con i fantasmi dell’ultimo precedente allo stadio di Fuorigrotta: lo 0-3 dello scorso 12 febbraio in Coppa Italia, a cui invece s’aggrappa con le unghie Benitez. «Sappiamo come fare breccia nella loro difesa, anche se è stata finora la migliore del campionato. Il Napoli ha tanta qualità in avanti. Dobbiamo solo scendere in campo senza paura e con la convinzione di chiudere la partita, quasi come se fosse una finale. Conto su Higuain: può essere lui l’uomo decisivo, come Hamsik e tutti gli altri attaccanti. Abbiamo molte soluzioni: l’attacco è il nostro punto di forza».
Mertens (favorito) e Insigne si giocano un posto, nell’unico ballottaggio. Conferma a centrocampo per Jorginho, uno dei protagonisti della notte trionfale di Coppa Italia: a cui conta di ispirarsi Benitez. Negli ultimi 180’ il Napoli ha segnato cinque gol a De Sanctis, che invece ne ha subiti appena 11 in tutto il campionato. «Può essere che non sia solo un caso: la loro maniera di difendersi agevola il nostro modo di attaccare», ha ipotizzato con ironia il tecnico spagnolo, provando a mettere pressione agli avversari. Ma Garcia sembra più preoccupato dell’ambiente. La Roma partirà solo stamattina, in treno: per paura d’essere infastidita dai sostenitori azzurri, la notte prima della partita. «Non è la finale del campionato e per noi non cambierà niente, in ogni caso. Va bene pure il pari: se vai al San Paolo con l’idea di prendere un punto, però, hai più chance di restare a mani vuote» si è raccomandato l’allenatore francese, pungolando Destro e Gervinho. Importanti i recuperi di Maicon, Strootman e Pjanic, mentre la squalifica di De Rossi è lo spunto per uno schiaffo a Prandelli. «La sua condanna ha preceduto quella del giudice». Schermaglie di una vigilia tesa, anche per l’ordine pubblico. È un incrocio pericoloso per tutti.