L’interista Castrogiovanni insegna il rugby a Trigoria

13/03/2014 08:49

IL MESSAGGERO (P. RICCI BITTI) - Un interista e i suoi amici in gita a Trigoria con lezioni incrociate di tiri in porta e calci piazzati. Festa al quartier generale giallorosso nel sole di ieri mattina per l’arrivo della nazionale di rugby che sabato attende l’Inghilterra nell’ultimo turno del Sei Nazioni: ad accogliere Martin Castrogiovanni e gli azzurri, , il più appassionato di mete e placcaggi, e , che nel novembre scorso aveva fatto visita al connazionale Jacques Brunel, il ct che ama cercare ispirazione anche in altri sport.

Già habituée di lunga data al Flaminio e quindi all’Olimpico per le battaglie del Sei Nazioni, ha presentato gli azzurri ai compagni che in febbraio, a cominciare da e Gervinho, avevano accolto un gruppetto di rugbysti negli spogliatoi dopo la vittoria sul in Coppa Italia. Irresistibile, dopo aver rotto il ghiaccio, la tentazione di sfidarsi sul prato. Tonda oppure ovale, al richiamo della palla non si sfugge. No, niente mischie, ma tiri in porta dei rugbysti per cercare di superare , mentre ha ascoltato l’Abc del passaggio («Solo indietro!») e poi se l’è cavata egregiamente nella trasformazione di alcuni piazzati, anche se davanti non aveva la porta ad H. Il pilone Castrogiovanni non ha poi nascosto una certa invidia per i giallorossi. Per i contratti milionari? Macché. «Avete visto com’è comodo il loro riscaldamento? Una meraviglia. Noi invece finiamo a terra, dobbiamo placcarci, subire contatti. Però io, per la stazza, non avrei mai potuto giocare a calcio. Invece Daniele di sicuro sarebbe stato un grande rugbysta: ne ha tutte le caratteristiche a iniziare dalla grinta».

MAXISCHERMO AL FORO ITALICO La visita è terminata naturalmente con l’invito dei giallorossi al match con l’Inghilterra alle 13.30 all’Olimpico esaurito. Al Foro Italico i giallorossi troveranno anche il più vasto pub del mondo a ingresso libero e allestito davanti a un maxischermo di 12 metri quadrati: un omaggio soprattutto ai diecimila tifosi inglesi che attenderanno bevendo e cantando la sfida Francia-Irlanda, alle 18, per sapere se la loro nazionale avrà vinto il Sei Nazioni dopo essersi imposta sull’Italia. Salvo miracolo, eh.