Nicchi: «Arbitri promossi. Deroga per i più vecchi»

19/03/2014 10:16

GASPORT (N. BINDA) - Eccoli lì, eleganti nelle divise con la cravatta azzurra, seduti nell’aula magna di Coverciano pronti a ricevere la valanga di dossier e invettive promesse a turno un po’ da tutti i club. E invece? Niente di tutto ciò. Gli arbitri della B hanno incontrato allenatori e capitani, alla presenza di Abete, Nicchi e Abodi. Un dibattito durato più di due ore, sereno. C’erano il Trapani e Ostinelli, l’arbitro che ha concesso due gol contro senza che la palla fosse entrata. C’erano il Siena che non ottiene rigori («ma anch’io ho sbagliato un gol fatto» ammette il capitano Vergassola dopo il torto subìto sabato) e il Lanciano che pure il dischetto lo vede poco («trasmetto ai miei giocatori una mentalità da calcio inglese» spiega Baroni). C’era un Empoli mai tenero («servono pià dialogo e collaborazione » chiede Sarri), c’era il Palermo ma non Zamparini (avrebbe potuto vedere Candussio, il compaesano che il presidente attaccò dopo la gara di Carpi) e c’era l’Avellino, leader dei club più plateali nelle lamentele.

Designatori Il confronto è filato via con grande fair play. Il designatore Messina ha sottolineato l’aumento di cartellini gialli e rossi (1.600 e 97 in tutto) per proteste e ha fatto un aggiornamento sulle regole, soprattutto il fuorigioco, tracciando un mini bilancio: «A parte qualche episodio negativo, la stagione è positiva». Messina a giugno lascerà l’incarico: al suo vice Morganti oppure a Farina, ora alla Can Lega Pro? A proposito: alla Lega Pro va lo stesso Morganti oppure ci sarà la novità Trefoloni? Ma torniamo alla B. Due arbitri saranno promossi, altri all’ultimo anno sono destinati alla pensione, impoverendo un gruppo ancora acerbo. Nicchi lo sa e ha già la soluzione: «Daremo 45 deroghe per mantenere in organico alcuni arbitri. Comunque che il 90% di questi ragazzi può arbitrare in A».

Osmosi Lo stesso Nicchi ha voluto stoppare la richiesta di Abodi che chiedeva una vera e propria osmosi tra Can A e Can B: dalla B qualcuno sale ad arbitrare, ma dalla A non scende nessuno. Perché? «L’hanno voluto loro quando sono state divise le leghe. Il tema non è all’ordine del giorno, ma la valutazione la faremo noi: ognuno pensi al suo territorio». Abodi corregge il tiro: «Noi siamo disposti al dialogo, trovo giusto che, come gli arbitri salgano per alcune partite, quelli di A possano scendere ». Adesso però si entra nella fase calda e gli arbitri sono questi: «Inutile parlare troppo di quello che è stato: ho ricevuto dossier, lettere, dvd... Tutti hanno avuto modo di lamentarsi. E allora? Pensiamo alle ultime giornate. Sì, di errori ce ne sono stati, ma cerchiamo di offrire uno spettacolo, elevando il concetto di rispetto reciproco, con atteggiamenti diversi. In tanti ci guardano, serve un maggior senso di responsabilità. Soprattutto dai capitani, che hanno un ruolo chiave».