12/03/2014 09:20
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Miralem Pjanic giallorosso fino al 2018. Non è ancora una certezza, ma un traguardo che la Roma vuole tagliare in fretta. Se prima dell’infortunio di Strootman il rinnovo del bosniaco (in scadenza di contratto tra quindici mesi) era una priorità, ora è un passaggio obbligatorio.
Una colonna del centrocampo è saltata, la società non può permettesi di perderne un’altra e far crollare un reparto intero. Oltre a doversi inventare qualcosa per le prossime due sfide con De Rossi squalificato, Garcia sa già che inizierà la prossima stagione senza il gigante Kevin. Come la prenderebbe se dovesse rinunciare anche al suo «cocco» Miralem? Pallotta è pronto a intervenire, Rudi gli ha già chiesto di farlo: il presidente sarà di nuovo a Trigoria tra una decina di giorni e, prima di presentare il progetto dello stadio in Campidoglio il 26, intende parlare con il fantasista. Se possibile, per dare l’accelerata finale a una trattativa che va avanti da mesi senza trovare un punto d’incontro.
«È una situazione difficile, ma credo che riusciremo a concluderla: ritengo che Pjanic rimarrà un giocatore della Roma». Sono le ultime parole di Sabatini, un mix fra ottimismo e prudenza. Se fosse certo della firma, il diesse non avrebbe aggiunto che qualora il giocatore finisse invece sul mercato «non faremo uno scambio». La questione è «difficile» perché mancano ormai pochi mesi all’inizio dell’ultimo anno dell’attuale contratto, nel frattempo il procuratore (e il papà) di Pjanic hanno raccolte diverse offerte più sostanziose di quanto è disposta a spendere la Roma.
Insomma il coltello dalla parte del manico ce l’ha l’entourage del bosniaco. Dopo l’Atletico Madrid la scorsa estate, il Psg ha mosso i passi più concreti, senza peraltro nascondersi, ma il centrocampista continua a dare la priorità alla Roma. Se la proposta economica di Trigoria si avvicinerà a quella ricevuta da Parigi e da altri club stranieri, è pronto a firmare il rinnovo anche a costo di rimetterci qualcosa.
Non troppo, si intende: trovata l’intesa sulla durata quadriennale, si sta trattando un contratto da oltre 3 milioni netti a stagione più una serie di premi che farebbero lievitare lo stipendio fino a quasi 4 milioni. L’ultimo scoglio su cui si è incagliata la contrattazione riguarda proprio i bonus, troppo «importanti» secondo Pjanic che chiede invece di alzare la base fissa del contratto per non dipendere dai risultati della squadra: alcuni premi, infatti, riguardano la partecipazione alla Champions.
Parola alla Roma, titubante sull’opportunità di ritoccare verso l’alto l’offerta. Non tanto per il valore del ragazzo, quanto per il rischio di creare un pericoloso squilibrio nello spogliatoio: gente come Benatia, Gervinho e lo stesso Strootman potrebbe pretendere di guadagnare quanto Pjanic.
Problemi inevitabili per una società che acquista giovani. E non si ferma certo a quelli già presi: Sabatini continua a trattare con il Fenerbahce per il 20enne turco Salih Uçan, dalle caratteristiche non molto diverse dall’ex Lione. Ma i profili non sono paragonabili, se si pensa che Uçan non è mai partito titolare quest’anno in campionato nonostante abbia già esordito con una presenza in nazionale maggiore.
A prescindere dagli altri affari, Garcia è già sicuro di avere un centrocampista in più il prossimo anno, quel Paredes «parcheggiato» al Chievo e ancora in attesa di risolvere i problemi alla caviglia prima di esordire nel campionato italiano. Chissà che non lo faccia contro la Roma tra due sabati.