Totti, se c’è l’Udinese è gol

16/03/2014 10:22

IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Il fatto che siano trascorsi quasi due anni dall’ultimo gol di all’Udinese, è già una notizia. è abituato ad andare in gol contro la formazione friulana, che è una delle sue vittime preferite. Quello realizzato l’11 aprile 2012, infatti, fu il quindicesimo di una serie lunga e costellata di gol importanti e bellissimi. L’ultimo fu decisivo per una vittoria che per un attimo riaprì le porte dell’Europa alla Roma di Luis Enrique. Era il novantesimo e, servito da Osvaldo, segnò il gol del 2- 1 (allo scadere Marquinho firmò il 3- 1), regalando una meritata vittoria a una delle più belle partite della squadra allora allenata dal tecnico asturiano.

Il primo, invece, fu in Coppa Italia: 15 ottobre 1997, pareggiò il vantaggio udinese realizzato da Locatelli. Finì 2-2 e poi, grazie al 2-1 del ritorno, la formazione giallorossa passò il turno. E in Coppa Italia, nel 2005, segnò un gol decisivo raccogliendo la respinta di Handanovic su calcio di rigore. Grazie a quella rete la Roma vinse 2-1, si qualificò per la finale e ottenne la qualificazione alla Coppa Uefa. Sempre in quella stagione arrivarono le prime gemme, nella gara di ritorno di campionato. La Roma perse 4-2 contro la storica Udinese di Zaccheroni che chiuse il torneo al terzo posto, ma quella partita va ricordata per i due gol del . Un sinistro al volo da fuori area nel primo tempo, ma soprattutto una grande dimostrazione di classe e freddezza nella ripresa. Cross dalla sinistra, lui riceve al centro dell’area agganciando il pallone col e riuscendo a posizionarlo in maniera perfetta per calciare col sinistro e segnare.

La doppietta non bastò, ma fu replicata il 31 ottobre 1998. E arriva ancora una perla: rinvio lungo con i piedi di Chimenti, colpo di testa di Delvecchio per che arriva da sinistra, fa rimbalzare il pallone e con un sinistro a incrociare batte Turci. La Roma vincerà 4-0, lui segnerà anche su rigore, peraltro significativo perché così riscattò l’errore della settimana precedente a San Siro contro il Milan. Quel sinistro al volo fu la prova generale per uno dei gol più belli della carriera di . E’ la stagione di grazia 2000-01, alla decima giornata la Roma, già capolista, gioca una delle partite più belle della sua stagione proprio contro l’Udinese. L’1-0 è di Batistuta, il raddoppio arriva con un cross da destra di Cafu per che, al volo quasi dal vertice sinistro dell’area di rigore, tira a incrociare e manda in estasi l’Olimpico.

In tribuna c’è Platini, che poche ore prima l’ha "punzecchiato". S’arrende e lo applaude in piedi. Riguardatelo mille volte, non vi stancherete mai. C’è tutto anche nella doppietta realizzata nella stagione 2002-03. Prima una carezza al pallone con il , quel tanto che basta per mandare fuori causa il , poi un’altra magia. Controllo di testa spalle alla porta, mentre la palla scende si gira e, appena il pallone tocca terra, si gira e col fa partire un missile che finisce subito sotto la traversa. Standing ovation. C’è poi la doppietta nella stagione 2006-07, con un gol di testa da vero centravanti nell’anno in cui vinse la scarpa d’oro, e altri due rigori segnati ad Handanovic. famoso perché "pararigori", ma costretto ad arrendersi a . Il 26 ottobre 2008 il suo gol serve per rendere meno amara la sconfitta (1-3), ma è significativo perché è il primo gol dopo la rottura del . Il 9 aprile 2011 invece è un cucchiaio dei suoi. E siccome non basta, perché Di Natale pareggia, all’ultimo secondo piazza anche la zampata del 2-1. Fino al già citato 2012. Anzi, magari fino a domani, chissà...