Un altro rigore assegnato e poi tolto alla Roma scatenò il caos

31/03/2014 12:12

A volte ritornano. Singolare come la vicenda di ieri sul campo di Reggio Emilia che ha visto protagonista l'arbitro Rizzoli abbia un precedente analogo risalente a 41 anni fa. Accadde il 28 gennaio 1973 e di mezzo c’era ancora la Roma. Si giocava contro il Verona sul campo neutro di Arezzo. Quel giorno il direttore di gara era Porcelli di Lodi e la Roma passò in svantaggio per un rigore discutibile assegnato ai veronesi e realizzato da Mascetti al 40’ del primo tempo. All’inizio della ripresa, al 12’ l’episodio che fece tanto discutere: su un cross di Bet, Mascalaito, il capitano del Verona, arrestò la traiettoria del pallone con il braccio nettamente dentro l’area di rigore. Porcelli senza esitazioni indicò il dischetto, ma i giocatori del Verona protestarono animatamente, inducendo l’arbitro a consultare il guardalinee. In seguito al breve colloquio tra i due il rigore fu trasformato in calcio di punizione. La decisione scatenò il putiferio: i carabinieri bloccarono un tifoso che cercava di fare invasione di campo. Il presidente Gaetano Anzalone fu costretto a calmare la folla inferocita con un appello attraverso l’altoparlante e a fine partita fece uscire dallo stadio l’arbitro sulla sua Mercedes bianca, con lui a bordo.

(corsport)