03/03/2014 09:08
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Orgogliosa, la Roma ieri pomeriggio ha prodotto un tweet ufficiale per sottolineare un altro Grande Numero della squadra di Rudi Garcia: «La Roma si conferma la squadra che, nei cinque maggiori campionati europei, ha chiuso più partite senza subire gol: 17», il testo del messaggio. Diciassette partite su 25 con la porta inviolata: tanta roba, verrebbe da dire. Un segno della bontà della difesa ma, soprattutto, della fase difensiva giallorossa alla quale partecipano tutti, dal centravanti al portiere. Una serie cominciata a Livorno nello scorso agosto e proseguita in casa contro il Verona e ribadita all’Olimpico nel derby d’andata dopo il golletto beccato a Parma. E ancora: zero reti al passivo in casa della Samp, in casa con il Bologna, in trasferta a Milano contro l’Inter, a Roma contro il Napoli, a Udine e contro il Chievo. Riassunto: un solo gol incassato nelle prime dieci giornate, con dieci vittorie una dietro l’altra. Porta di nuovo sbarrata all’Olimpico contro il Cagliari alla tredicesima, contro il Catania alla 17˚ e contro il Genoa alla 19˚. Poi De Sanctis imbattuto ancora contro il Livorno, anche nel derby di ritorno, contro la Samp all’Olimpico e a Bologna prima della sfida di sabato sera contro l’Inter. Insomma, nelle ultime sette partite di campionato la Roma ha beccato soltanto un gol, quello ininfluente di Hallfredsson a Verona.
IL SALTO IN AVANTI Senza dimenticare che alla lista di campionato vanno aggiunte due partite di Coppa Italia, quelle vinte all’Olimpico contro Sampdoria e Juventus per uno a zero. Totale: 19 volte su 29 zero gol al passivo. Restando al campionato, la Roma con soli 11 gol al passivo continua ad avere la miglior difesa. E il dato, se rapportato a quello della passata stagione, ha quasi dell’incredibile: basti pensare che la Roma affidata prima a Zdenek Zeman e poi Aurelio Andreazzoli ha chiuso il passato torneo con 56 reti sul groppone. Un salto in avanti è legato, non v’è dubbio, alla diversa qualità degli interpreti ma anche alla differente impostazione tattica della squadra, con riferimento non soltanto al reparto arretrato ma a tutto il complesso. Sempre nella passata stagione, la Juventus ha vinto il suo secondo scudetto di fila incassando complessivamente soltanto 24 gol: un traguardo che, conti alla mano, potrebbe esser centrato anche dalla Roma. Resta da stabilire se sarebbe sufficiente per scalzare la Juve dal gradino più alto del podio. Al di là di questo, vanno sottolineate alcune individualità difensive di grande spessore: detto di De Sanctis, non può non esser citato il rendimento di Benatia, autore anche di cinque reti, e di Castan, un altro rispetto alla passata stagione. Maicon ha zittito anche il più scettico dei critici e, fin quando ha potuto giocare, Balzaretti ha scacciato cattivi pensieri e vecchi fantasmi. La sensazione, però, è che proprio la difesa sarà il reparto più ritoccato nella prossima estate, al di là dell’arrivo a gennaio del finora semisconosciuto Toloi: c’è da sistemare la batteria degli esterni, come prima cosa. Il ds Walter Sabatini sta (già) lavorando anche per questo. M.F.