23/04/2014 10:56
LEGGO (F. BALZANI) - Da precario a leader inamovibile. Ne ha fatta di strada Leandro Castan in questi 11 mesi passati dal possibile ritorno al Corinthians all’eventualità (remota visti i fenomenali difensori del Brasile) di andare al Mondiale. «Non credo che verrò convocato – ha ammesso “O Pai” (il padre, come l’hanno soprannominato i compagni) - perché i titolari sono Thiago Silva e Luiz e in panchina c’è Dante che è mancino. Secondo me Scolari non porta due difensori sinistri in panchina. Ma sono felice, ho fatto una grande stagione e aspetto il mondiale per tifare il Brasile. Dopo ci sarà un nuovo ct e vediamo cosa succede».
Quella di Castan è una grandissima stagione arricchita dal non aver fatto notare più di tanto in queste ultime due uscite (un solo gol subito) l’assenza di Benatia, permettendo a Toloi di ambientarsi con meno ansia. Un ruolo da leader riconosciutogli da tutta la squadra («Lui mi ha aiutato più di tutti», ha detto Dodò) e dallo stesso Garcia. Proprio il tecnico francese per Castan è stato fondamentale nel cambiamento mentale della squadra: «Per il mister andrei anche in guerra. Ci ha fatto rinascere, c’era chi diceva che eravamo scarsi e che non potevamo giocare nella Roma. Lui ha ridato fiducia a tutti. Siamo tutti con Garcia fino alla fine, sicuramente».
Quindi anche nella prossima stagione che rivedrà la Roma in Champions: «A inizio stagione ci eravamo detti che era quello l’obbiettivo, e l’abbiamo centrato. Io e Benatia siamo pronti a far bene anche in Champions, ma il lavoro difensivo è merito di tutta la squadra. Ora vogliamo vincere le 4 gare che restano. Ce lo siamo detti negli spogliatoi, non dobbiamo mollare e sperare che la Juve molli». Una speranza destinata a restare vana, ma questa stagione per Castan resta comunque da ricordare: «Sono felicissimo per come sono andate le cose. La vittoria più bella? Il derby, dovevamo cancellare il 26 maggio ». Infine una previsione di mercato: «Pjanic secondo me resta. Ha visto che possiamo fare bene se la rosa rimane questa. Faccio il tifo per lui, un amico e uno splendido giocatore».