Da Vomito! Ma la Corte usi buonsenso

10/04/2014 11:55

IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Accantonato il martedì delle nefandezze, in cui si sono consumati errori giuridici, pacchiani voltafaccia di chi aveva costretto Tosel a smarrire la tramontana con la richiesta della prova tv, disinvoltamente trasformata in moviola, voglio a titolo personalissimo far scendere in campo una richiesta di buonsenso da avanzare alla Corte. Signori della Corte Federale, accoglietela, restituendo il legittimo significato alla parola equilibrio.

Vi si offre la possibilità di cancellare le "distrazioni" del giudice sportivo, che vogliamo immaginare vittima di un clima emotivo sfociato nella pesante di Mattia . Nella vita tutti possiamo sbagliare, fa parte della natura umana. Considerare la decisione un semplice incidente di percorso, riaccenderebbe di colpo la fiducia della gente. Essa è ancora convinta che non sia casuale la scritta ammonitrice, accompagnata dalla raffigurazione della bilancia, "La Legge è uguale per tutti". Non comparirà davanti a voi l’abusato avvocato d’ufficio il quale chiede stancamente "la clemenza della corte".

L’atmosfera di frustrazione inflitta dal primo grado di giudizio non scaturisce tanto dalla condanna, quanto dalla amara constatazione di carattere generale racchiusa emblematicamente nella frase dell’avv. : «Sconcertante, giustizia sportiva alla deriva». Tocca alla Corte Federale offrire un porto sicuro al naufrago. Rinfrancato e ricondotto sul piano del ragionamento obiettivo, dopo aver lasciato nel cassetto alcuni giornali e tv ingannatori, anch’egli potrebbe ritrovare la necessaria serenità quando emette una sentenza. In nome della Pasqua che si avvicina, veniamoci incontro sventolando il ramoscello d’ulivo, anche se i vostri colleghi dovrebbero presentarsi con l’albero della sacra pianta. E’ in gioco l’integrità del calcio che suscita tante passioni votate ad amori infiniti. Esse non si attendono "la clemenza della corte", non ne hanno assolutamente bisogno. Esigono soltanto il rispetto della loro dignità restituito da quella famosa bilancia che garantisce il peso giusto.

Non entreremo nei dettagli che parlano di inopportune richieste di prove tv, di moviole virtuali usate capziosamente, di mostruosi processi mediatici istruiti ai danni della Roma. E perché no , mettiamoci pure la manata-pugno di Chiellini sul volto del livornese Menghara rimasta impunita. Sono cose che conoscete perfettamente. Però vi offrono l’opportunità di spaziarvi dentro con occhi di giudici i quali avvertono l’onore e il peso della toga. La squadra e i tifosi romanisti desiderano rivedere in campo Mattia fra una settimana. Sorridente, pulito, giudicato e assolto dalla giustizia più ragionata, ispirata all’intelligenza e al buonsenso, senza tradire le sacre fonti della correttezza giuridica. Chiedo troppo?