07/04/2014 10:14
IL TEMPO (F. SCHITO) - Una vittoria che porta la Roma, almeno per una sera, a sole 5 lunghezze dalla Juve, riaccendendo gli entusiasmi di un tifoseria vogliosa di riscatto.
Nel giorno in cui aggancia Losi e con 451 gare diventa il secondo romanista con più presenze nella storia Daniele De Rossi riapre gli occhi a chi aveva già cominciato a sognare: «Abbiamo fatto solo quello che dovevamo fare, i tre punti. Non bastano le parole, vogliamo rispondere con i fatti: vincerle tutte per chiudere definitivamente il discorso Champions e allontanare il Napoli». Neanche una traccia della parola tanto attesa: «Allo scudetto personalmente ci credo zero. Non penso che la Juve possa perdere tutti questi punti, poi se dovesse succedere noi siamo lì».
Una corsa in vetta che nemmeno il migliore degli ottimisti avrebbe potuto prevedere: «Se a inizio stagione mi avessero detto che saremmo arrivati terzi avrei firmato col sangue. Poi è chiaro che, per come si erano messe le cose, un po’ di rimpianto c'è. Abbiamo trovato davanti a noi una squadra che da tre anni sta facendo benissimo, ma siamo fiduciosi, continuando così il divario si sta assottigliando e presto arriverà anche per noi un’ annata meravigliosa».
La cavalcata è arrivata dopo due anni neri: «Siamo partiti con un clima particolare, potevamo solo fare meglio. Alla presentazione, uno striscione diceva che non saper rimediare a una sconfitta era peggio della sconfitta stessa e questa squadra è fatta da uomini che sanno rimediare».
Non si sbilancia nemmeno il capitano giallorosso, ieri in panchina. «Abbiamo espugnato un campo ostico che negli anni ci ha creato tante difficoltà - le parole di Francesco Totti attraverso il suo blog ufficiale - siamo stati bravi, non era facile. Bene così, continuiamo su questa strada». La palla passa al Juventus.