18/04/2014 09:47
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - I colpi non sono ancora quelli del grande terzino che tutti, a Trigoria, giurano che sia. Intanto però, se domani Rudi Garcia lo confermerà titolare, Dodò si metterà alle spalle, anche numericamente, tutte le difficoltà — fisiche e morali — degli ultimi due anni. In campionato, infatti, ha già collezionato 15 presenze, come nel 201011 in Brasile: lo scorso anno si è fermato a 11, al Franchi può toccare quota 16 e stabilire il primo (piccolo) record della sua carriera. «Grazie a Garcia ho imparato tanto, mi sto sbloccando — ha detto a Roma Channel —. Ora ho fiducia, so che posso fare di più».
Difesa e attacco Lo sa anche la Roma: pubblicamente Dodò è difeso a spada tratta da dirigenti e allenatore, le pecche difensive, in netto calo, vengono superate dalle qualità offensive che, a detta di chi lo osserva tutti i giorni, in partita si sono viste ancora poco. Colpa del suo carattere a tratti fragile e dalla scarsa attitudine a difendere che, però, sta mettendo a punto. La sensazione è che, se i meccanismi difensivi gli verranno naturali, ne gioverà l’atteggiamento offensivo. «In passato avevo tante preoccupazioni tattiche, pensavo a difendere, restavo sulla linea e non andavo avanti. Con l’Atalanta, invece, ho pensato, già dal ritiro, di fare qualcosa di diverso, volevo che fosse l’attaccante a marcarmi e non il contrario». E i risultati si sono visti. «Infatti mi sono divertito di più».
Astinenza A rendere la sua felicità completa manca solo il gol. L’unico — e ultimo — risale al 4 settembre 2011 contro il Flamengo. Una vita fa: in mezzo l’infortunio al ginocchio, il graduale ritorno in campo, il rapporto (inesistente) con Zeman, la rinascita con Garcia, i primi 6 mesi di stagione fatti senza saltare un allenamento, l’infortunio muscolare che gli ha fatto perdere il posto. «Garcia ha fatto scelte diverse, magari più difensive. Per Firenze sono a disposizione, anche se so che devo far vedere ancora tante cose».
Il futuro Dovrebbe partire di nuovo dall’inizio (ritrovando Cuadrado, che con lui fu espulso lo scorso anno in Coppa Italia), anche se «la Fiorentina gioca molto bene e sa attaccare, dovremo stare attenti» e il prossimo anno si vede pronto «a giocare la Champions. Anche perché io voglio restare qui a lungo. Sono in una squadra che ha disputato una meravigliosa stagione, vogliamo che la prossima sia come questa o migliore. D’altronde, alla Roma serve fare la storia: l’abbiamo fatta all’inizio, con le 10 vittorie, ora dobbiamo ripeterci se vogliamo il record di punti e continuare a sognare, aspettando cosa fa la Juve». Intanto, in attesa del record della squadra, lui è pronto per il suo. Considerando che un anno fa aveva fatto appena la metà delle gare, un bel passo avanti.