Garcia ci crede: “Crollo Juve? Già accaduto”

02/04/2014 11:01

LA STAMPA (M. ) - Nel dubbio tra il miraggio di una rimonta aritmeticamente non ancora proibita e la realtà di un secondo posto da conservare, la Roma ha autonomamente scelto di pensare in grande. «Dobbiamo essere ottimisti, positivi e ambiziosi e continuare a guardare verso l’alto », dice, presentando il manifesto romanista per i rimanenti 46 giorni di campionato, il sognatore . Un programma che non può prescindere dal pieno sfruttamento dell’odierna opportunità di smuovere in solitudine la classifica, con la possibilità di un guadagnare tre punti sia sulla sia sul : è il giorno del recupero della sfida con il Parma, rinviata lo scorso 2 febbraio dall’acquazzone che rese il terreno dell’Olimpico impraticabile.

La prima e ultima chiamata per i sogni giallorossi di movimentare un finale apparentemente già scritto passa anche per gli 82 minuti più recupero (il match originale fu sospeso dopo 8’20”) in programma e le velleità di un biglietto per la prossima Europa League della banda di Donadoni, annunciata a Roma senza l’acciaccato Cassano e il febbricitante Paletta.

Per fabbricare un’utopia, però, serve una sana autodeterminazione. «La prima cosa che dobbiamo fare – incalza è vincere più partite possibili e farci trovare pronti. La può perdere dei punti anche pareggiando e noi, finché la matematica non ci condanna, siamo assolutamente obbligati a crederci. In tanti altri campionati abbiamo già visto rimonte impossibili trasformarsi in possibili». In quello italiano, con l’avvento dei tre punti, è capitato solo nel 1999 al Milan (a -7 a 7 giornate dalla fine), nel 2000 alla Lazio (a -6 a 6 turni dall’epilogo) e nel 2002 alla (a -6 a 5 gare dal sipario).