10/04/2014 12:45
IL TEMPO (E. MENGHI) - Fiducia nel ricorso e difesa a spada tratta del suo giocatore. Garcia protegge Destro dalle critiche e dal patibolo mediatico, proprio attraverso la tv: «Mattia non è un giocatore violento, per niente. Il calcio - ha spiegato ieri sera a "Le invasioni barbariche" su La7 - è uno sport di contatto, può succedere. È vero che ha dato una manata ad Astori, ma è anche vero che l’arbitro ha visto tutto e normalmente la regola dice che non c’è prova tv quando l’arbitro vede».
Garcia crede comunque nel buon esito del ricorso: «Non credo che la Roma sia perseguitata, io faccio il mio con la mia squadra e con i miei giocatori. L’unica cosa che conta è fare bene. Come faremo senza Destro? Faremo con un altro. Penso però che questo ricorso lo possiamo vincere, sarebbe logico». D’Alema gli dà ragione e stuzzica i bianconeri: «A Chiellini avrebbero dato solo due giornate. La Juventus gode di determinati sconti di cui noi non godiamo, è una sorta di benevolenza».
Rudi schiva la polemica, ma quello che ha da dire lo dice chiaramente: «Penso che sia la moviola ad entrare in queste situazioni e questa è una novità. A me piace, non in questo caso però. Può servire come precedente? Non penso, peccato». Alla moviola ha sempre detto sì, ma le regole non si cambiano in corsa e, soprattutto, «ad personam». Il tecnico giallorosso si toglie un altro sassolino dalla scarpa ed è rivolto a Gasparri, che quando arrivò a Roma disse: «Chi è Garcia, l’amico di Zorro?». La replica è seccata, ma nascosta da un sorriso: «Mi piacerebbe incontrarlo, una battuta di alto livelloà Quando uno tifa una squadra deve farlo fino alla morte. Anche quando va meno bene, non solo quando è facile farlo». Come adesso: «Stiamo facendo un campionato da record, ma lo scudetto non dipende da noi, pensiamo a vincere sabato e aspettiamo gli altri risultati, soprattutto quello della Juventus».
La Champions è già al sicuro e Garcia è felice di andarci insieme a Totti: «I più grandi giocatori di calcio sono sempre i più normali e umili, Francesco è uno così, lui pensa al bene della Roma. Bisogna che mostri il suo talento in Europa». Ci andranno l’anno prossimo a braccetto, accomunati da una passione che ha contagiato Rudi velocemente: «Mi sono innamorato della Roma». Ha preso la strada giusta per venirci.