11/04/2014 09:38
IL TEMPO (E. MENGHI) - La Roma di riserva si gioca il futuro. Garcia e Sabatini aspettano segnali dai giocatori rimasti in ombra e da chi deve dimostrare di avere le carte in regola per essere confermato. I mancati protagonisti di questa stagione sanno che è arrivato il momento di offrire un motivo, o forse più, per farsi rinnovare la fiducia a fine campionato. Non basta la bravura tecnica per convincere un allenatore così pretenzioso, soprattutto in vista del ritorno nel panorama europeo.
Rudi ne fa da sempre una questione di umanità, spirito e motivazione. Ljajic pecca proprio nell’approccio mentale alle partite, ma le sue qualità non sono mai state messe in discussione: è uno di quei ragazzi che in allenamento fa quello che vuole con il pallone (in questa settimana si è impegnato molto), ma poi in campo si spegne, quasi si perde, tra preziosismi e cali di umore. Garcia continua a credere in lui e l’anno prossimo vorrebbe averlo nella sua squadra, ma aspetta conferme, con la Roma disposta ad ascoltare se arrivasse un’offerta importante.
Quando Adem è arrivato nella capitale ha posto una condizione: giocare. E invece non è titolare da 7 partite, perciò domani sera gli occhi di tutti saranno puntati su di lui, che avrà il compito di non far pesare le assenze di Pjanic e Florenzi. E forse di Totti. Il capitano migliora, ieri ha calciato il pallone senza particolari problemi, ma il fastidio al retto femorale non è ancora sparito del tutto e oggi ci sarà il test decisivo: farà qualcosa con la squadra e con Garcia deciderà il da farsi. Lui vuole esserci e dal primo minuto, ma la logica lo porterebbe ad accomodarsi in panchina.
Se ascoltasse la ragione, Bastos avrebbe la certezza di giocare. Il suo caso è diverso da quello di Ljajic, perché il tecnico francese ha già chiesto a Pallotta di riscattarlo dall’Al-Ain (1.1 milioni già versati per il prestito, ne servono altri 3.5). Anche a lui, però, si chiede qualcosa di più in campo: è stato presentato come un tuttofare, ma i limiti difensivi sono comparsi tutti insieme nella disfatta di Napoli. Servono 5.5 milioni per il riscatto del cartellino di Toloi, ammesso che il San Paolo non conceda lo sconto alla Roma, e il brasiliano ha l’occasione di trovare continuità, sfruttando l’assenza di Benatia: «Mi dispiace per lui, ma per me è un opportunità importante. Cercherò di mantenere questo livello altissimo della squadra. Per me che sono arrivato a metà stagione e ho un contratto a breve termine è importante giocare. Ma anche quando non gioco continuo a fare il mio lavoro, per far vedere ai dirigenti che tipo di atleta sono. Ho fiducia nei miei mezzi e credo di potermi guadagnare la riconferma. Spero di aiutare la squadra il prossimo anno in Champions League». Toloi ha le idee chiare e vuole schiarirle anche a Garcia, che gli affiderà la maglia da titolare per la seconda volta in stagione. Dovrà riuscire a mantenerla per le prossime gare e per il futuro.
Il punto interrogativo più grande è sulla testa di Dodò, chiuso da Torosidis (ancora influenzato, punta alla panchina) e Romagnoli (con l’Atalanta l’ottava da titolare). Sabatini, si sa, è calcisticamente innamorato del brasiliano, che dopo un picco positivo tra novembre e gennaio si è fermato per un infortunio che l’ha rimesso ai margini. Il prestito non è una soluzione da escludere. Taddei chiede invece un altro anno di contratto: uno stakanovista come lui potrebbe far comodo per far rifiatare la mediana da Champions e la dirigenza sembra volerlo accontentare, a patto che si riduca lo stipendio. In un modo o nell’altro, i cinque volti dell’altra Roma cercano sorrisi per il domani.