26/04/2014 11:07
GASPORT (A. PUGLIESE) - Ed ora si metterà lì, in poltrona, aspettando di vedere la partita di lunedì sera tra Sassuolo e Juventus. Quello che aveva da dire, del resto, l’ha già detto prima di Roma- Milan, ora spera solo che da Reggio Emilia arrivi un segnale positivo. Se arriverà, allora da martedì si ritufferà anima e cuore nel lavoro di tutti i giorni, aspettando la sfida dell’Olimpico con la Juventus (9 o 11 maggio, a secondo dell’esito di Juventus-Benfica della prossima settimana), altrimenti ci proverà lo stesso fino alla fine, perché l’orgoglio e lo spirito da combattente sono stampati nel Dna di Rudi Garcia. «Intanto mi godo questa vittoria, abbiamo fatto 6 punti tra Fiorentina e Milan, due squadre di qualità — dice alla fine il tecnico francese — Sono due vittorie che ci permettono di sognare ancora, ora aspettiamo la gara della Juve. È sempre difficile giocare dopo le fatiche di una gara europea e lo è anche prima di una sfida continentale. In questo caso coincidono le due cose, immagino che per la Juve sarà dura con il Sassuolo. E noi lunedì capiremo se questo campionato potrà darci ancora qualcosa o no: adesso siamo a -5, se perdono punti è tutto riaperto».
Buon vino rosso La sua Roma da ieri è la squadra che ha fatto più punti in assoluto (85) nella storia giallorossa, mettendosi definitivamente alle spalle quella di Luciano Spalletti. Ed è anche quella che ha tenuto inviolata per più partite la porta (21, Capello nel 2003-04 si fermò a 20). «Ma questa volta nei primi 15-20 minuti abbiamo sbagliato tanto, con un possesso palla lento, ma poi siamo cresciuti — continua Garcia —. Poi è arrivata la giocata di Pjanic, un grandissimo giocatore. La ripresa, invece, mi è piaciuta tanto». Anche perché il centrocampo giallorosso ha cominciato a funzionare a dovere, mettendo definitivamente in ginocchio il Milan. «Si è abbassato spesso anche Totti, giocavamo in 4 in quella zona del campo. Nainggolan fisicamente è un mostro, sul piano tecnico e dell’impostazione può ancora migliorare. Alla fine ho parlato anche con Rami (suo ex giocatore al Lille, ndr), mi ha ammesso come sia difficile difendere senza avere punti di riferimento». La sua Roma, a conti fatti, migliora di gara in gara. «Come un buon vino rosso. Quando abbiamo aperto la bottiglia era così così, poi ha preso aria ed è andato bene. Contro il Milan secondo me abbiamo fatto il salto di qualità».
Non è finita E proprio Totti, ieri più regista che attaccante, alla fine si gode così questa nona vittoria consecutiva. «Un successo importante, che ci dà ancora più morale e fiducia. Il Milan merita rispetto, ha giocatori molto tecnici, questo successo è stato una festa vera, rovinata personalmente solo dal dolore per la scomparsa di Tito Vilanova». Ed allora gli occhi saranno piantati sul finale di stagione. «Dispiace arrivare a più di 90 punti senza vincere lo scudetto. Ma non è finita, la Juventus se lo dovrà sudare fino alla fine», chiude il capitano giallorosso. A conti fatti, il leit motiv è sempre lo stesso. E, c’è da scommetterci, lunedì gli occhi saranno tutti puntati su Reggio Emilia, non solo quelli di Rudi.