Rudi Garcia, storia del tecnico che la Roma aspettava

08/04/2014 21:17

76 punti dopo 32 giornate: mai la Roma si era trovata così avanti nei precedenti 13 campionati a 20 squadre (miglior performance 68 nel 2006-07 e 2007-08) e soltanto tre volte le prime erano state capaci di raccoglierne di più a questo punto del torneo. Partenza sprint con 10 vittorie nelle prime 10 giornate che valgono il nuovo record assoluto della serie A. Sono questi i due biglietti da visita coi quali si è presentato nel nostro campionato, dimostrando così di costituire la guida giusta per la compagine giallorossa dopo vari tentativi falliti. Arrivato nella Capitale dopo la rinuncia dei primi due prescelti dalla dirigenza (Mazzarri e Allegri) è il primo allenatore francese della nostra serie A. Ci racconta la sua storia, con dovizia di particolari, Andrea Corti attraverso il libro “- la chiesa al centro del villaggio” (Editori Internazionali Riuniti – novembre 2013 – brossura - € 9,00).  Di origini spagnole, si trasferisce con la famiglia in Francia, dove inizia la carriera di calciatore arrivando a militare nella massima divisione transalpina.

Causa problemi fisici è però costretto a chiudere col mondo professionistico a soli 28 anni. Inizia così lentamente la sua strada verso il mestiere di tecnico. Mentre ottiene il relativo patentino prova l’esperienza di commentatore tv e intervistatore di campo. Nel 1994 è allenatore-giocatore tra i dilettanti, poi entra a far parte dello staff del Saint-Etienne in 2° divisione (la nostra B). Ottenuto il diploma di allenatore professionista riceve la proposta del Dijon, squadra ambiziosa di 3° categoria, che riesce a portare in due stagioni (nel 2004) in Ligue 2. Lo cerca e lo trova il Le Mans che gli affida la conduzione della squadra nel 2007-08. Grazie anche all’acquisto dell’ivoriano Gervinho,  da luiespressamente voluto, la squadra raggiunge il 9° posto in classifica e la semifinale della Coppa di Lega. Nella stagione seguente accetta di diventare il tecnico del Lille, che porterà ai vertici del calcio transalpino. Quinto posto e qualificazione all’ Europa League sono i risultati del primo anno. Poi l’acquisto di Gervinho e la maturazione del giovane Hazard favoriscono il miglioramento del Lille che nel torneo 2009-10 raggiunge la quota record (per il club) di 70 punti, che valgono il 4° posto e l’accesso all’Europa League. Ma il vero capolavoro di si materializza nella stagione 2010-11, nella quale vince la Coppa di Francia e trionfa a sorpresa in Ligue 1 (davanti al superfavorito Marsiglia) dopo 57 anni dall’ultimo scudetto.
Il piccolo Barca, come viene chiamato per l’affinità di gioco con la squadra catalana, ha costruito il suo fenomeno grazie alla guida sapiente del tecnico che ha potuto avvalersi delle prestazioni dell’irrefrenabile Gervinho (15 gol e 10 assist), del gioiello belga Hazard e dell’attacante Sow (capocannoniere con 25 gol). Le imprese del suo Lille sono valse a anche la nomina a miglior tecnico francese del 2011. Dopo un 3° e un 6° posto (ma con la rosa smantellata dalla vendita dei migliori elementi) nei due campionati seguenti e due partecipazioni senza successo in , tra il Lille ed il suo allenatore matura il tempo dell’addio. Alla chiamata della Roma ed ai suoi progetti ambiziosi il francese non sa dire di no. Confermati come punti saldi e , acquistati Strootmann, , e soprattutto l’immancabile Gervinho, è partito come il vento ed a 6 turni dal termine mantiene saldamente il 2° posto (con 12 punti sul ed a 8 da una fenomenale ). Grazie a lui ora la Roma ha un gioco che, oltre a piacere e divertire, risulta assai redditizio  in termini di risultati. E’ infatti ancora possibile migliorare od eguagliare due primati di A: minor numero di gol subiti in un campionato a 20 squadre (detenuto da 2011-12 con 20 – Roma 2013-14 a 18) e minor numero di gol subiti in casa (detenuto da 2005-06 e Lazio 2006-07 con 9 – Roma 2013-14 a 7).
(calciostatistiche.com)
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