29/04/2014 10:30
IL ROMANISTA (A. DE BARTOLO) - La realtà di tante polemiche è che solo tardivamente la stampa di questa città si è occupata seriamente della Roma. Toppo impegnati, molti colleghi, nell’attesa che le loro profezie di sciagura sulla Roma si avverassero. Da una parte e dall’altra: da quelli che vedevano come una sciagura il rifiuto prima di Mazzarri e poi di Allegri, a chi "dulcis in fundo" opinava che un giocatore come Castan non poteva essere al fianco di Benatia, che Maicon era ormai alla frutta e non poteva dare molto, che De Rossi era forse meglio venderlo, poichè lo vedevano in netto declino e soprattutto inviso alla piazza. E cosa dire sui chi vedeva in Totti un giocatore al capolinea? E quelli per cui Gervinho "ma dove va a vendere tappeti con quelle gambette esili e ridicole?" .
Parlavano di De Sanctis come di un avanzo del Napoli e "quelli sì, i napoletani, ci hanno "rubato" Rafael"..... potrei continuare la carrellata con altri recenti ricordi e l’unico a salvarsi era "forse" Strootman....gli altri tutte possibili "pippe", compresi Pjanic e Ljajic. Avrebbero affondato anche Garcia ma non hanno avuto tempo. E ricordo benissimo, sia gli striscioni al ritiro che quelli a Trigoria. Poi al via del campionato, i ragazzi in campo ed il loro allenatore fanno filotto (in molti attendevano un capitombolo) e infilano dieci vittorie consecutive.
Improvvisamente cambiava l’atmosfera nella nostra città. Ma non le analisi giornalistiche della stagione calcistica. Siamo stati vittime - nel silenzio dei media - di macroscopici errori arbitrali che hanno consentito ai piemontesi di recuperare punti ed addirittura di avvantaggiarsene, nella mediocrità di giornalisti che hanno fatto dubitare fortissimamente della loro obiettività di giudizio. Un sodalizio di giudizi, un’uniformità di pareri, da parte di Mediaset, Rai e Sky che ci fa pensar male. Siamo visionari? Siamo troppo condizionati da un passato fatto di Calciopoli e scorrettezze sportive? Può essere, ma è pur vero che tutti hanno famiglia e che raccontare le cose in maniera oggettiva pregiudicherebbe la carriera nelle varie testate. Per fortuna c’è la ROMA. Lei sì è veramente sola contro tutti.
In ultima analisi leggere di Di Francesco che si è sentito offeso dalle parole di Garcia è veramente il colmo. Ma era era in buona compagnia ed anche numerosa. E allora sono io che mi sento offeso da lui, da Conte e da chi nega l’evidenza dei fatti. Offeso, non meravigliato. Che ormai - anche se la cosa non mi fa piacere - non mi meraviglio più di nulla. Proteggiamo ciò che ci appartiene, proteggiamo la Roma dalla cialtronaggine.
Tra pochissimi giorni c’è una partita da non perdere che varrà più di tante chiacchiere. Una partita che sarà molto di più che tre punti in palio. Senza trucchi, mi auguro, e senza inganni. La partita della verità tra due grandi squadre, di cui una più grande, la Roma. Vinca la Roma! E’ ineluttabile! E per dirla con Dante Ghirighini: La Roma non si discute, si ama. E per dirla con le mie parole storiche: Fortissimamente Roma!