09/04/2014 10:06
IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - Ingiustizia è fatta. Alle 13.30 di ieri il Giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha deliberato «di sanzionare il calciatore Mattia Destro, in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, con la squalifica di tre giornate effettive di gara» per la manata rifilata ad Astori al 33’ di Cagliari- Roma. Tre turni che diventano automaticamente quattro vista l’ammonizione per simulazione rimediata da Destro che era diffidato.
Una stangata scandalosa e ingiustificata per modi e tempi in cui è arrivata. La Roma non ci sta e per bocca del dg Baldissoni ha già annunciato battaglia: «Siamo sconcertati e preoccupati dalla deriva della giustiza sportiva. Questa non è prova tv ma moviola in campo. È stato già presentato preavviso di ricorso di urgenza. E sicuramente andremo fino in fondo». Il mondo arbitrale se ne lava le mani, «non ho da fare alcun commento, non mi interessa» le parole del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi.
Non si sbilancia neanche Abete. «È opportuno attendere - ha detto ieri il presidnte della FIGC -. Sulla base del ricorso della Roma e delle argomentazioni che saranno portate in esito alle decisioni che meriterà di assumere la Corte di Giustizia federale si potrà avere un quadro più organico di questa situazione». Parole che lasciano intendere la delicatezza della questione. L’Italia, senza volerlo e senza rendersene conto, potrebbe essere di fronte a una svolta: per la prima volta nella storia del calcio italiano viene adottata la moviola in campo. Questa è anche la tesi di Fabio Caressa, direttore di Sky- Sport24. E proprio l’emittente satellitare domenica, già nell’intervallo di Cagliari-Roma, aveva fatto partire un processo con sentenza definitiva ad effetto immediato a danno di Mattia Destro. Un vero e proprio linciaggio mediatico quello che ha colpito l’attaccante giallorosso, stesso trattamento riservato peraltro già a De Rossi.
E quello che fa arrabbiare ancora di più i romanisti è che non vi sia uguale trattamento quando i protagonisti si chiamano Daniele Conti (nessuno ha fatto rivedere la sua gomitata a Pjanic) o Chiellini. «Il Giudice Sportivo ha commesso un errore giuridico gravissimo e deve essere sospeso o cambiato - la presa di posizione di Caressa -. Perché la prova tv va applicata solo per falli non visti e non sanzionati in campo. Altrimenti è moviola. Quello di Destro è stato un fallo non visto ma sanzionato in campo con il calcio di punizione. Vedrete che la Roma facendo ricorso lo vincerà».
Nel comunicato del Giudice sportivo il gesto di Destro viene descritto così: «Il calciatore giallorosso appoggiava da tergo la mano destra sulla spalla destra dell’antagonista ed in rapida successione, con un ampio ed energico movimento del braccio sinistro portato all’altezza della spalla, lo colpiva con una manata al capo. Immediatamente dopo, il Destro cadeva bocconi al suolo con atteggiamento sofferente; il calciatore rosso-blu gli afferrava la maglia e con palese gestualità lo rimproverava; l’Arbitro interveniva ammonendo l’Astori, senza adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del Destro; il giuoco riprendeva con l’esecuzione di un calcio di punizione a favore della squadra cagliaritana ». Calcio di punizione a favore del Cagliari, quindi l’arbitro ha visto e sanzionato il fallo di Mattia Destro. Ma allora perché la prova tv? La risposta nelle mail inviate dall’arbitro Massa a Tosel: «Ho accordato un calcio di punizione diretto a favore del Cagliari per una trattenuta (normale fallo di gioco) commessa dal calciatore Destro ai danni di Astori. La successiva manata di Destro non è stata vista né da me né dai miei collaboratori». Letta la testimonianza dell’arbitro e viste le immagini il Giudice sportivo ha accettato «l’ammissibilità della “prova televisiva” e la sanzionabilità di tale “condotta violenta non vista dall’Arbitro”». Un episodio che, vista la sua unicità, mina la regolarità del campionato. Mai, fino ad ora, erano state usate le immagini televisive per ri-valutare un episodio già valutato "in diretta" dall’arbitro. «Non si può tornare su una decisione dell’arbitro perché si ritiene che abbia visto male» ha spiegato ieri Baldissoni a Roma Channel. Porre rimedio al pasticciaccio si può. Come? Facile, accogliendo il ricorso e dando ragione alla Roma.