Avvistato nella Capitale Moussa Sissoko, il procuratore di Mehdi Benatia. Per essere più precisi: sarebbe stato visto nel centro sportivo dela Roma a Trigoria.
Il club ha negato. Non c’è stato nessun incontro, dicono in via ufficiale e definitiva.
Aggiungono qualcosa d’altro, con voce più sommessa. Aggiungono che non solo non hanno incontrato Sissoko, e questo magari è vero, ma pure che da questo momento in avanti non hanno alcuna intenzione d’incontrarlo. Per i prossimi quattro anni almeno. Perché alla Roma hanno
perso la pazienza e quando odono nominare Benatia fanno come Verdone, si tappano le orecchie e partono con i vocalizzi per non ascoltare più niente.Questa è diventata una partita di bridge più che di scacchi. Ciascuno dichiara le proprie intenzioni, poi bisogna anche giocare le carte e raggiungere gli obiettivi più convenienti. Benatia manda a dire che ama Roma e ama la Roma e non ha intenzione di andarsene e che il suo destino è nelle mani del club con il quale è attualmente impegnato. Ma i quattro milioni all’anno di cui si parla il Manchester City glieli ha offerti davvero.
Al netto dell’arrabbiatura e dei risentimenti, la Roma avrebbe valutato qualsiasi offerta pari o superiore a 30 milioni. Adesso, in un momento in cui tutti si sentono offesi con tutti - e in cui lievitano i prezzi dei centrali di difesa - la base d’asta è passata a 40 milioni. Irragionevole fino a pochi mesi fa, improvvisamente diventata ragionevolissima in tempi di sceicchi e fondi d’investimento.
(corsport)