Garcia-Conte, la partita dei progetti

11/05/2014 12:17

LA REPUBBLICA (E. GAMBA) -  già pensa allo scudetto che verrà, «Magari lo vinceremo con meno punti di quelli fatti quest’anno», e invece pensa al concetto di saturazione (può infilare ancora qualcosa nelle teste dei suoi giocatori?), a quello di appagamento, a quello di stanchezza, anche se poi lui non vuole dichiararsi stanco e men che meno stressato. «Lui non è mai stanco, è sempre carico. Ma sul futuro non posso rispondere» dice Angelo Alessio, il vice dell’allenatore tricampione d’Italia nel corso di una stucchevole conferenza stampa collettiva dei collaboratori di , una specie di gara a chi faceva il complimento più grande al capo.

C’è differenza, tra i due allenatori, perché c’è differenza tra le due situazioni e dunque differenza tra i programmi dei due club più forti d’Italia, destinati a stagliarsi ancora nettamente al di sopra della concorrenza anche nel futuro prossimo. Ci sono figure in bilico, ma con tutto il rispetto i dubbi di , che tergiversa sul rinnovo del contratto in scadenza nel 2015, non valgono quelli di . Il destino del bosniaco può condizionare un poco il mercato romanista (che comunque un big dovrà venderlo, e se non sarà lui potrebbe essere ) ma non la strategia complessiva, mentre quello dell’allenatore indirizzerà totalmente il futuro bianconero. Per paradosso, se decidesse di restare, il cambiamento sarebbe più profondo di quanto accadrebbe se invece mollasse: la sua urgenza di rifondare la rosa non è del tutto condivisa dalla società, che pensa invece a ritocchi e si confronta con un budget se non ristretto almeno limitato: sul mercato, la si può esporre per 15-20 milioni, intesi come saldo tra acquisti e cessioni. La Roma sa per certo che deve ritoccare e basta. ha ribadito la sua voglia di restare già da tempo (e dire che la lo prenderebbe volentierissimo) e ha chiesto due giocatori, un terzino mancino e un’ala sinistra, per puntare allo scudetto del 2015.

Anche a Roma, come a Torino, sul mercato non si scialerà e una cessione di peso è considerata fisiologica. Il budget verrà stabilito a fine campionato, quando la squadra andrà in Usa e la dirigenza si riunirà con Pallotta. Prima di tornare a scornarsi sul campo, nel frattempo, e Roma lo faranno nelle fiere estive: terzino e ala (Kolarov e Cerci, ad esempio) servono a entrambi, anche se in attacco ha un obiettivo, , che a Torino hanno già scartato. Preferiscono Sanchez, o Cuadrado. I progetti romanisti e juventini partiranno già nella settimana che viene, dopo un confronto diretto che vale solo come dispetto: la vuole fare cento punti, la Roma mira ad impedirglielo. Schermaglie. Agnelli aspetta che si schiarisca le idee e vada a riferirgli le sue intenzioni. Ieri, nonostante le ore passate assieme a Roma, presidente e allenatore non hanno discusso del futuro. Ma in fondo, non c’è nemmeno molto da discutere: sa quello che la sua società può offrirgli, a livello tecnico e programmatico, e sta a lui considerarlo adeguato alle sue ambizioni. Alternative non sembra averne (dalla Francia assicurano che a sostituire Ranieri al Monaco sarà Jorge Jesus del Benfica). E Marotta non ha ancora contattato allenatori diversi: alla , va benissimo. Ma viceversa?