Garcia si arrende: «Juve complimenti»

04/05/2014 11:59

IL TEMPO (E. MENGHI) - Basta chiacchiere da bar e basta illusioni. in un colpo solo mette fine al sogno scudetto della Roma e alle polemiche «provinciali» scambiate con in una settimana dialetticamente molto accesa. Si è spento invece lunedì sera l’ambizioso progetto della «remontée» e, per la prima volta, è lo stesso Rudi a spazzar via la briciola di speranza rimasta: «Non mi aspetto più nulla. Per me il campionato è chiuso, il nostro risultato non cambia niente». Non cambia la classifica, non cambia l’esito di una stagione bella ma «senza titoli», come sottolinea amaramente e «mourinhanamente» il tecnico francese.

Assenza di stimoli non vuol dire però vacanze anticipate. «Andremo a Catania per vincere, soprattutto perché vogliamo allungare la striscia di successi. Abbiamo fatto nove vittorie di fila, voglio la decima. È importante anche per l’anno prossimo continuare a giocare bene e vincere. Un professionista si vede quando non ci sono più obiettivi di classifica e deve giocare al massimo per il rispetto del campionato e dell’avversario».

rispetta molto anche la , che sarà all’Olimpico tra una settimana, probabilmente con il terzo trofeo di fila già in bacheca. E, dopo la resa dichiarata, scattano i complimenti: «È una grande società con grandi giocatori. Ma se ha fatto questo campionato è anche grazie a noi, perché abbiamo spinto tanto dietro. E penso che se noi abbiamo fatto questa stagione da record è anche grazie alla , che è andata avanti velocissima».

Brava Roma, brava , ma ? Nessun cenno all’allenatore bianconero nelle congratulazioni. «Non contate su di me per continuare a giocare nel cortile della scuola. Io suono la campanella della ricreazione». Rudi fa il bidello e mette ordine. Perché se è vero che dal campionato italiano «si impara giorno dopo giorno qualcosa», stavolta è lui a dare una lezione a chi lo conosce e lo respira da più tempo. Adesso si torna in classe a studiare per arrivare preparati al prossimo anno: «Giocheremo la e faremo di tutto per rappresentare l’Italia con voglia e onore. Sarà importante che la Roma faccia cose importanti in Europa, anche per il ranking».

Il primo modello che gli viene in mente sembra un po’ una provocazione verso la , che ha la ferita ancora fresca: «Il Benfica è un esempio da seguire. L’anno scorso ha perso tutto e quest’anno ha vinto il campionato, è in finale della Coppa di Lega del Portogallo ed è in finale di Europa League. Noi non vinceremo nulla, ma l’anno prossimo dovremo fare surf sull’acqua positiva che abbiamo sotto di noi». Cercando di non affogare. È successo inaspettatamente anche a Guardiola di ritrovarsi dall’esaltazione alla ghigliottina mediatica e si dice preparato a una possibile tempesta: «Non temo niente ma non sono ingenuo, quando si vince è sempre più facile avere un ambiente positivo. Su questo gruppo non ho alcun dubbio: il carattere c’è in tutte le linee della squadra e nello staff. Dobbiamo lavorare per diminuire gli infortuni, perché saranno più gravi l’anno prossimo se non avremo una rosa più ampia».

Continua a chiedere rinforzi alla società e per una volta ha voglia di parlare di : «”Mire” ha detto che sta benissimo qui, che i tifosi lo amano e che vuole rimanere, ma questo non è uscito. Quando gli è stato chiesto come trova il Psg, lui ha risposto in maniera educata. E chi dice che non gli piace il gioco del dice bugie, lui è stato sincero». spera solo che non si faccia attirare dalla bellezza blaugrana o dai soldi parigini: «Sono molto ottimista per il rinnovo. Preferisco vederlo alla Roma: se resterà, lo farà con tanto piacere. È importante non solo per il mio gioco, ma per il calcio». Non lo dice da tecnico, ma da acculturato di sport.