12/05/2014 11:00
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Ride Osvaldo all'Olimpico. E' l'unico che ne ha voglia,perché qui l'aria di festa proprio non si respira, con le curve silenziose almeno fino ai cori contro Napoli. Atmosfera fredda e inquietante che contagia lo spettacolo e la Roma, anche se nel pomeriggio c'è il rinnovo di Pjanic fino al 2018 e la sconfitta contro la Juve passa presto in secondo piano. Ma l'ex centravanti giallorosso, primo centro in campionato, si toglie la soddisfazione di far scivolare Garcia in casa proprio nell'ultima partita: 0-1. Mai successo in questo torneo.Bisogna tornare all'8 maggio 2013, con il Chievo e con Andreazzoli in panchina,il tecnico che escluse l'italoargentino poi nel derby di Coppa Italia e che si prese del laziale dal centravanti. Conte si aggiudica pure il secondo scontro diretto (è stato battuto solo nel terzo in Coppa Italia), allunga ulteriormente in classifica (più 14) e conta 99 punti, record in A.
SCELTE ANNUNCIATE La Roma, per la prima volta, perde due gare di fila, quarta del torneo. Dal Massimino, prestazione sotto ritmo con il Catania di otto giorni fa, è come se si fosse chiamata fuori.Anche se la gara è inutile, i due rivali cercano di utilizzare i migliori interpreti. Per il prestigio e per il pubblico. Garcia fa accomodare in panchina De Sanctis, Maicon e Dodò. In porta va Skorupski, al debutto in serie A, i terzini sono Torosidis e Bastos, utilizzati in coppia solo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia persa contro il Napoli al San Paolo. A centrocampo torna Nainggolan e davanti rientra Destro. Il centravanti, arrugginito per i quattro turni di stop, per entrare nella lista dei 23 convocati per il mondiale deve recuperare la condizione perduta. Gli resta solo unapartita. Vola, invece, Gervinho che a destra crea le occasioni migliori per i compagni: Torosidis, però, segna di mano e Calvarese, arbitro addizionale d'area, segnala l'irregolarità a Russo che annulla e Nainggolan, sempre servito dall' ivoriano, calcia alto. Anche Conte rinuncia a tre titolari: Buffon e Marchisio sono in panchina. Storari si esalta sempre contro i giallorossi: se ne rende conto Gervinho, prima dell'intervallo. Il portiere di scorta è bravo a intercettare il pallonetto fiacco dell'ivoriano. Le chance della Juve, nel primo tempo, sono tre: sinistro di Llorente deviato da Skorupski, colpo di testa centrale bloccato dal polacco, e il palo di Pogba.
RUSSO SCADENTE Se le curve non tifano per mezz'ora, in campo c'è tensione tra i giocatori. Totti non stringe la mano a Chiellini, dopo uno scontro (20'), e il difensore bianconero,due minuti più tardi, prende il giallo per un'entrata dura e inutile (a metà campo) sul capitano romanista che a fine ripresa sarà ammonito per uno sgambetto proprio all'avversario. L'arbitro Russo vede poco eniente. Gli sfugge di sicuro, nel secondo tempo, la gomitata di Chiellini a Pjanic in area giallorossa (12'). Episodio da prova tv e quindi da consegnare anche al ct Prandelli.
SPINA ORMAI STACCATA La Juve sembra più affamata della Roma. A confermarlo le occasioni da gol nei due tempi, pure se Storari risulterà decisivo nella ripresa su Nainggolan e Florenzi. Conte vuole i 100 punti e il gruppo lo sostiene. Adesso può raccoglierne addirittura 102, superando se stesso. Deve dire grazie a Osvaldo che entra tra i fischi e chiude il match al fotofinish, su cross di Lichtsteiner, con il destro appoggiato di classe sotto la traversa (50'). Il graffio dell'italoargentino è doloroso. Anche perché, di lì a poco, inizia la festa romanista per la Champions ritrovata. Il club giallorosso annuncia il rinnovo di Pjanic che fa esplodere di felicità la gente, i giocatori scendono in campo con i loro bambini. Nel gruppo anche Balzaretti e Strootman.