25/05/2014 11:51
GASPORT (A. PUGLIESE) - Manca l’ufficialità, ma la diagnosi è quasi impietosa: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, una carriera che corre sul filo del rasoio ed una sfortuna che sembra non conoscere ostacoli. L’infortunio di Dodò al 64’ di Orlando City-Roma si è rivelato molto più grave del previsto, anche se le prime immagini non avevano fatto presagire nulla di positivo. Il ginocchio, tra l’altro, è lo stesso su cui il terzino brasiliano aveva subito il terribile infortunio del 16 novembre 2011, quando un intervento criminale di Bolivar (Internacional) gli mise a rischio la carriera mentre indossava la maglia del Bahia.
Diagnosi iniziale Il bollettino medico della Roma parla di distorsione al ginocchio sinistro, in attesa di ulteriori accertamenti. Dopo la partita, infatti, Dodò è stato visitato in un ospedale di Orlando, dove è stato sottoposto ad esami strumentali. La risonanza magnetica è stata poi inviata a Roma per metterla in comparazione con quella relativa all’infortunio precedente e capire se ci fosse una relazione che potesse legare i due eventi. Lo staff medico della Roma, però, tende ad escluderlo. Insomma, Dodò si è fatto male a prescindere, poteva succedere benissimo anche all’altro ginocchio.
Disperazione Stavolta Dodò si è fatto male da solo, rincorrendo ed addomesticando al volo una palla sulla fascia sinistra. La sua caduta, dopo aver messo a terra il pallone, è stata innaturale, sintomo che il giocatore possa aver sentito il crac già al momento in cui ha riappoggiato la gamba a terra. Casualità? Forse, anche se nel primo tempo Dodò aveva subito un brutto fallo proprio su quel ginocchio, con Castan che si era arrabbiato con l’avversario. E proprio Castan venerdì notte è stato uno di quelli che gli è stato più vicino, tenendogli compagnia in camera fino a tarda notte, insieme con Toloi e Bastos. "Mi sa che mi sono rotto tutto", ha detto Dodò ad alcuni amici piangendo. "Forza fratello mio, ancora non ci credo. Sono sicuro che tornerai ancora più forte", ha twittato poi Leandro, che per Dodò è un fratello maggiore. E tenerezza ha fatto anche quella mano tesa a Totti, uno dei primi a sincerarsi delle sue condizioni in campo, un gesto in cui era racchiusa tutta la disperazione di Dodò. Di certo, la fortuna, ancora una volta, gli ha voltato le spalle.