16/06/2014 10:50
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - Dobbiamo dare atto a Prandelli e alla squadra che le convinzioni dichiarate alla vigilia su condizione fisica e determinazione a ben figurare si sono rivelate tali. Nonostante l’infortunio a De Sciglio e la tegola Buffon, le tensioni del debutto e le pesanti condizioni climatiche, l’Italia ha risposto al meglio. Sirigu ha confermato qualità e affidabilità da titolare, la squadra tutta ha saputo soffrire nei momenti difficili, compattandosi e correndo sino all’ultimo, senza accasciarsi in preda ai crampi come accaduto a più di un inglese. Prandelli è allenatore che sa il fatto suo. Da tempo aveva programmato come affrontare il debutto.
La scelta di giocare con 5 centrocampisti e un solo attaccante si è dimostrata giusta e mirata. Pur rendendoci la via del gol difficile e articolata, la formazione schierata è stata corretta per quel tipo di avversario e in quelle condizioni climatiche. L’Italia ha infatti gestito con equilibrio la partita, senza per questo rinunciare ad essere pericolosa. Marchisio e Candreva hanno svolto benissimo il ruolo di incursori e Pirlo, seppur defilato rispetto al tradizionale ruolo di playmaker, ha comunque dispensato saggezza, svincolandosi da qualsiasi marcatura studiata da Hodgson. Al nostro ct va poi dato il merito di aver inventato e quindi investito su Matteo Darmian. La sicurezza e la semplicità delle sue giocate sono state impressionanti, si è ritrovato titolare al Mondiale, senza alcun timore, da calciatore esperto e maturo. Infine, nonostante il pressing dell’opinione pubblica e del compagno Immobile, Balotelli ha confermato di essere calciatore di caratura internazionale. Ieri, come due anni fa agli Europei, ha dimostrato che può fare la differenza.
Proiettiamoci ora verso il match con il sorprendente Costarica, consapevoli che oltre ai pregi e a più soluzioni ancora da sperimentare (Cassano, Cerci, Insigne e Immobile) abbiamo evidenti lacune difensive. Nonostante lo schermo di De Rossi, più volte il reparto arretrato è stato sul punto di capitolare. Paletta è quello che ha fatto peggio. Chiellini non sembra più in grado di giocare con profitto da esterno. Troppo spesso siamo portati a pensare che gli altri siano meglio di noi.
Il nostro calcio non è più competitivo economicamente e spettacolarmente come un tempo ma una nazionale che abbia valori tecnici e temperamentali di assoluto livello può ancora esprimerla.