03/06/2014 10:18
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La questione Benatia non è ancora finita. Il difensore, nonostante le parole di Sabatini, non ha mai ricucito lo strappo con la Roma e — soprattutto il suo agente, il “menestrello” Sissoko — continua a strizzare l’occhio al City. Eppure le possibilità per lui si affievoliscono, il puzzle di difensori su scala europea è ormai quasi definito: il Bayern ha preso Garay, il Barça avrà Marquinhos, il Chelsea ha scelto Mangala.
Proprio il centrale del Porto, però, era il principale obiettivo della Roma in caso di cessione del marocchino. E Mangala, dopo il primo contatto con i giallorossi, nonostante i blues continua ad aspettare Garcia. José Mourinho però, suo grande estimatore, è pronto a mettere sul piatto 26 milioni. E il City per Benatia non è disposto ad andare oltre i 20. A queste condizioni, Mehdi è destinato a restare a Roma. Mentre Mangala partirà per Londra, malgrado Garcia.
Intanto ieri a Trigoria si è visto Destro, furioso. Per tutti Mattia, escluso dai 23 per il Mondiale, avrebbe detto “no” a Prandelli alla proposta di partire per il Brasile come “riserva”. Lui ha risposto con un tweet: «Per quanto dispiaciuto, non ho mai rifiutato alcun ruolo in nazionale». La Roma aveva chiesto anche alla Figc di smentire, ma l’appello è caduto inascoltato. Eppure Destro ha giurato ai dirigenti romanisti di non aver mai detto “no” a Prandelli, nei tre colloqui intercorsi. Un “va bene, pensiamoci” la sua espressione più dubbiosa, negli spogliatoi di Craven Cottage, alla proposta di fare la riserva nel caso di una convocazione di Rossi. Ma già domenica il ct gli aveva promesso di mandargli via mail il programma di allenamento per farsi trovare pronto in caso di necessità. Destro aspetta ancora.