30/06/2014 09:42
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Non hanno cambiato idea. Ritengono entrambi di essere nel giusto. Ma se il terzo incomodo non fa un passo avanti, allora dovranno trovare una maniera per continuare a convivere in armonia.
I duellanti sono Benatia e la Roma, fermi sulle rispettive posizioni di un mese fa. Il marocchino si sente «tradito» dall’adeguamento del contratto che gli ha proposto la società - stipendio base da 1.550 milioni attuali a 1.9 più 700mila euro di premi - perché, a suo dire, non rispetta le promesse ricevute dai dirigenti durante la scorsa stagione. Il club, invece, ritiene l’offerta in linea con i parametri. Il terzo incomodo è il Manchester City, che ha convinto il giocatore mettendo sul piatto un contratto da 4 milioni netti e la prospettiva di un posto da titolare in una squadra intenzionata a competere per vincere la Champions.
Nel frattempo, però, gli inglesi (e tantomeno altri club) non si sono neppure avvicinati a proporre alla Roma una cifra per il cartellino che farebbe vacillare le certezze di Trigoria: 35-40 milioni, tanto per iniziare a discutere.
Con queste premesse, Benatia si sente in trappola. Non parla più pubblicamente, a parte sporadici tweet personali come ieri sul Ramadan, ma medita una nuova strategia mentre cerca di godersi il sole del suo Marocco. Sfogandosi con gli amici, ha addirittura detto che sarebbe pronto a rifiutare la convocazione per la tournée negli Stati Uniti. Sarebbe una forzatura clamorosa e la Roma, anche in quel caso, terrebbe il punto con fermezza. D’altronde si è già trovata in questi anni a gestire situazioni del genere, tipo Osvaldo lo scorso anno.
La «minaccia» di Benatia, comunque, non è ancora arrivata fin dentro Trigoria e magari resterà un pensiero fatto in un momento di rabbia. Per testare il suo stato d’animo bisogna attendere un paio di settimane: il 15 luglio c’è il raduno e Mehdi si ritroverà in mezzo ai compagni e a Garcia. Il tecnico è ovviamente preoccupato , avendo affidato un ruolo chiave al ragazzo lo scorso anno in campo e nello spogliatoio: dopo Totti e De Rossi, la fascia di capitano spettava a lui. Rudi ci ha parlato prima di partire per le vacanze, ha ascoltato le sue ragioni e lo ha invitato a risparmiarsi altre «sparate» pubbliche. Ma sulla questione economica non può intervenire. Conscio che non sono arrivate offerte soddisfacenti, Garcia spera in un accordo tra il club e il difensore. Poi, se sarà il caso, sceglierà insieme a Sabatini un sostituto.
L’arrivo di Basa gli consente di avere una nuova «certezza» nel reparto. L’altro posto da extracomunitario verrà occupato dal «mister X» scelto per l’attacco. Nella girandola di nomi accostati ai giallorossi, l’unica trattativa in piedi al momento sembra quella per Douglas Costa dello Shakhtar. Un talento della fascia che a Trigoria sono convinti di poter trasformare in goleador, al contrario dei numeri della sua carriera. Ma Garcia ha chiesto anche una prima punta da affiancare a Totti e Destro.
Per il terzino c’è ancora una speranza di arrivare ad Adriano del Barcellona, quanto al futuro Sabatini ha messo gli occhi su Ezequiel Ponce, attaccante 17enne argentino del Newell’s Old Boys.