01/06/2014 10:46
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - «La Roma merita di gareggiare per lo scudetto». Firmato Walter Sabatini, il direttore sportivo della società giallorossa. «I sogni vanno messi da parte, deve decadere la fase onirica per andare sul concreto: vincere le partite. Tutti i calciatori devono saperlo». La Roma fissa l’obiettivo, Sabatini se ne assume le responsabilità e non si nasconde. Una Roma ancora con Benatia? Per il ds è tutta colpa del suo agente, se tra le parti c’è una frattura. «E’ vittima di un equivoco perché fa riferimento a promesse disattese. Siccome le promesse vengono estese da me, non è andata così: gli devo atto che ha sposato realmente il progetto Roma e che ha rinunciato a proposte più alte della nostra, ma in quella circostanza gli ho detto di cercare di fare il Benatia che conosciamo e poi ti sarà riconosciuto un premio o un adeguamento contrattuale. E’ una questione di misure. Lui ne ha pensata una e io un’altra, sono nel giusto io: ho detto che avremmo rivisitato il contratto concedendogli un aumento se se lo fosse meritato. Così è stato, noi abbiamo proposto un aumento maldestramente definito iniquo e ridicolo, ma questa è una scivolata dialettica. Benatia sta parlando una lingua non sua, non credo volesse offendere qualcuno: nessuno di noi può considerare ridicolo un adeguamento da 3-400 mila euro più premi e step. E’ un giocatore della Roma, rimarrà nella Roma: una cassa di risonanza impropria è stata prodotta attraverso le parole di Sissoko (l’agente, ndr), che io considero un menestrello in cerca di una corte che lo alberghi, che spara sentenze, costruisce e ipotizza prezzi. Ha detto che ci sembra congruo un valore di mercato da 30 milioni: voglio ricordare a questo signore che 30 milioni lo reputo il prezzo del piede sbagliato di Benatia. Considerato quanto può valere il piede giusto, il destro, tirate voi le conclusioni. Diciamo 61 milioni. Benatia è un giocatore incedibile. I signori che hanno esteso offerte fuorilegge da 4-5 milioni al calciatore, devono tener presente che per discutere di un’eventuale acquisizione del calciatore devono valutare un prezzo di 61 milioni, non uno di meno. Davanti a quel prezzo non mi sento di dire che rimarrà sicuramente alla Roma. Parlerò con Mehdi, mi dovrà spiegare alcune cose, tipo quali sono le promesse disattese. Tornando al suo ruolo, non possiamo aspettare che si sedimentino pensieri e condizioni. Interverremo cercando un titolare che possa fornire garanzie all’allenatore e alla squadra».
«ORGOGLIOSO DI TOTTI»
E ancora. «Dovremo raddoppiare tutti i ruoli, integreremo l’organico, migliorandolo, nonostante migliorare questa squadra sarà difficile perché è veramente una grande squadra. E la Coppa d’Africa influirà sul nostro mercato. Stiamo valutando che in alcuni ruoli triplicheremo il numero degli innesti perché l’allenatore possa fare le sue scelte tranquillamente tutta la settimana». A proposito: Garcia avrà un ruolo più attivo nel club? «Non ci sarà un uomo solo al comando: allenare la Roma è un compito arduo». Qualche nome: Iturbe? «Ci interessa, ma è un’operazione complessa». Sensazione: conoscendo le abitudini di Sabatini, Iturbe andrà altrove. Arriverà un attaccante esterno o centravanti? «Destro rimarrà alla Roma. E’ fortissimo, sa di poter migliorare e lo farà perché è un volitivo e un ambizioso. Penso che sia meglio cercare un attaccante esterno con facoltà e possibilità di trovare la porta spesso e che faccia gol. Noi abbiamo Totti, il più grande calciatore della storia della Roma, che avrà ancora il suo spazio perché se lo merita e in virtù di un cambiamento da parte sua verso la squadra e della società. Sono orgoglioso di lui». Necessità di cessioni eccellenti per fare mercato? «No, non abbiamo questa necessità. Cercheremo di individuare calciatori a basso costo. Alcuni necessiteranno di un sacrificio, ma ce la faremo. Sarà un mercato sofferto, ma intelligente». A seguire: Sabatini vuole tenere Toloi, non Bastos; Viviani e Bertolacci non hanno possibilità di tornare alla Roma; Taddei non verrà confermato, «verrà sostituito con un calciatore di pari esperienza ma con una densità di impegni a ottemperati a livello europeo che forse ci può essere in questo momento un pochino più utile», ha chiuso Sabatini, che a Soriano del Cimino ha ricevuto il Premio Pietro Calabrese.