11/06/2014 10:22
CORSERA (L. VALDISERRI) - «Al Mondiale siamo prima africani e poi cittadini del nostro Paese. Lo so che per voi europei è difficile capirlo ma, se non può vincere la nostra nazionale, allora tifiamo semplicemente Africa. Io l’ho fatto quattro anni fa, in Sudafrica, quando il Ghana è arrivato a un passo dalla semifinale (Asamoah Gyan sbagliò un rigore contro l’Uruguay all’ultimo minuto dei supplementari, ndr)». Parole di Gervinho, uno dei punti di forza della Costa d’Avorio, la «freccia nera», come lo chiamano i tifosi della Roma, che sogna un giorno di mettere in campo, per beneficenza, un attacco così formato: Gervinho, Totti, Drogba.
Nel frattempo prepara il debutto degli Elefanti contro il Giappone, sabato 14, a Recife, Arena Pernambuco, con Yaya Touré ancora in dubbio per un problema fisico. Al mito del Mondiale dell’Africa, quello che deve sempre arrivare e invece non arriva mai, l’Italia ha partecipato attivamente. Il 23 giugno 1982, a Vigo, gli azzurri di Bearzot pareggiarono 1-1 con il Camerun e si qualificarono per il maggior numero di gol segnati ai danni degli africani. Rimasero le parate di N’Kono, il gol di M’Bida, le giocate di Milla e la sensazione che presto il calcio che conta avrebbe dovuto fare i conti con il Continente nero. Ma così non è stato. Il Mondiale brasiliano farà eccezione? Basteranno caldo e umidità per dare un’arma in più? Didier Drogba — 36 anni, 103 gare e 66 gol — e Samuel Eto’o — 33 anni, 117 gare e 56 gol — sono ancora da corsa? Giocare all’estero porta esperienza o inaridisce lo spirito di gruppo?
La Can ha qualificato al Mondiale 5 squadre: Camerun (7 partecipazioni), Nigeria (5), Algeria (4), Costa d’Avorio e Ghana (3, ma consecutive dal 2006). Camerun (Brasile, Croazia, Messico) e Ghana (Germania, Portogallo, Usa) hanno gironi molto difficili; quelli di Nigeria (Argentina, Bosnia, Iran) e Algeria (Belgio, Russia, Corea del Sud) sono equilibrati; la Costa d’Avorio ha avuto in sorte le avversarie migliori (Colombia, Giappone, Grecia). Il mix giovani/vecchi funzionerà? I fratelli Ayew per il Ghana, Choupo-Moting per il Camerun, Slimani per l’Algeria, Bony per la Costa d’Avorio e Moses per la Nigeria possono diventare le sorprese del torneo e del prossimo mercato.
Sabri Lamouchi (Costa d’Avorio, ha voluto con sé un dirigente italiano, Roberto Berghenti) e Valid Halilhodzic (Algeria) sono tecnici di valore. Allo scarso valore dei portieri fa riscontro la crescita di buoni difensori (N’Koulou, Ghoulam, Aurier). La serie A è ben rappresentata: Yebda, Ghoulam, Mesbah, Taider (Algeria); Gervinho (Costa d’Avorio); Acquah, Badu, Muntari, Kwadwo Asamoah (Ghana); Onazi (Nigeria). Qual è il limite più grande? L’incapacità di uscire dagli scandali e la litigiosità interna.
Il Sunday Times ha messo i quattro membri africani dell’esecutivo Fifa tra i sospetti delle manovre di Mohammed Bin Hammam per la candidatura di Qatar 2022. La nazionale del Camerun è partita per il Brasile con 24 ore di ritardo per lo sciopero dei giocatori, riguardo ai premi qualificazione non riscossi. Un assegno da 15 mila euro a testa, il 6% di quanto dato dalla Fifa alla Federcalcio per la partecipazione al Mondiale. Eto’o e soci, accusati di avarizia, hanno fatto notare che alla Costa d’Avorio erano arrivati 76 mila euro. È l’Africa il primo avversario dell’Africa.