«È per Ciro», romano accoltellato a Napoli

16/07/2014 09:30

IL MESSAGGERO (M. CHIAPPARINO) - «Questo è per Ciro». Sarebbero queste le parole che hanno preceduto la coltellata inferta a Rodolfo Pianigiani, un trentacinquenne romano che è stato ferito ieri sera poco distante dalla stazione di piazza Garibaldi a . Il giovane, secondo quanto ha raccontato ai soccorritori del 118, ai medici che lo hanno assistito e al drappello di polizia dell’ospedale, sarebbe stato prima insultato da un gruppetto di napoletani con cui stava parlando, fino ad arrivare alla stilettata nel fianco raggiunto, secondo la versione del romano, da un fendente con un piccolo coltello.

LA DINAMICA La vittima aveva chiesto informazioni e si era trattenuto a parlare con dei suoi coetanei fino a che non è scattata la reazione dei suoi aggressori. «Si sono accorti del mio accento e mi hanno chiesto da dove venivo - ha detto l’uomo - dopo mi hanno chiesto per quale squadra tifassi e quando ho risposto Roma hanno reagito». Mentre uno degli interlocutori del 35enne lo accoltellava al fianco, qualcuno ha nominato Ciro e ha caricato quell’insano gesto del valore simbolico di una vendetta, almeno secondo quanto è stato riportato dalla vittima. Al momento dell’aggressione, Rodolfo si trovava a poche decine di metri di distanza dall’ingresso della stazione centrale quando è giunta l’ambulanza che lo ha soccorso e trasferito al Loreto Mare dove è stato medicato con tre punti di sutura tra il gluteo e il fianco. Il taglio solo superficiale, che non ha leso muscoli né tendini, ha permesso al ferito di non avere necessità del ricovero e di riprendere la sua visita in à.

LE INDAGINI La versione fornita dal giovane circa l’aggressione subita è ora al vaglio della polizia che sta procedendo alle indagini attraverso gli uomini della Digos, impegnati su un altro caso simile avvenuto il 7 luglio. In quell’occasione un 25enne tifoso della Roma e aiuto cuoco in un hotel di fu accoltellato al grido di «sporco romano». L’episodio, accaduto in uno dei vicoletti a ridosso di via Mezzocannone, fu denunciato dal cuoco di fede giallorossa sottoposto a un Daspo di tre anni per una rissa tra tifosi e non convinse del tutto gli inquirenti che sono ancora al lavoro sul caso. Il cuoco romanista ebbe una prognosi di 10 giorni e anche in quel caso, molto probabilmente, la ferita da taglio fu inferta in segno di sfregio.

VENDETTA Certo è che dopo la morte di Ciro Esposito, il ragazzo di Scampia raggiunto da colpi di pistola esplosi poche ore prima della finale di Coppa Italia tra e all’Olimpico lo scorso 3maggio, siamo al secondo episodio di sangue dove si respira una pericolosa aria di vendetta. Il fatto suscita la reazione del senatore del Nuovo Centrodestra, Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir. «Il ferimento di un ragazzo romano nei pressi della stazione di addolora doppiamente - scrive in una nota -. Sia per l'ennesimo gesto di barbara violenza, sia perché in questo modo si reca un ennesimo colpo alla madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, che in ogni occasione ha richiesto esplicitamente, con meravigliosa umanità e senso materno, che al sangue del figlio non seguisse altro sangue sparso per ragioni di odio sportivo».